"Così fu quell’amore dal mancato finale, così splendido e vero da potervi ingannare" scriveva e cantava lo straordinario Fabrizio De Andrè, e le sue parole immortali sembrano sposarsi benissimo con la situazione vissuta da Gianluigi Donnarumma durante il suo ritorno in quel di San Siro, la prima volta dopo l'addio a parametro zero direzione Parigi. L'accoglienza, per Donnarumma, è stata piuttosto pesante ed i fischi dei suoi ex tifosi, non proprio benevoli viste le circostanze e le modalità dell'addio, hanno portato il numero 1 azzurro alle lacrime, forse realmente sorpreso dalla reazione avuta dall'ambiente.
A rompere il silenzio dopo la vicenda dei fischi a Donnarumma e le tante polemiche nate intorno, tra cui le parole del Ct Mancini, vi è stato l'allenatore del Milan, Stefano Pioli, che si è concesso un'intervista a Il Giornale nella quale ha preso posizione schierandosi a favore della società e del Presidente Scaroni, in parte comprendendo i tifosi.
Gianluigi Donnarumma sommerso dai fischi di San Siro, Stefano Pioli: 'Entrano in gioco passione e sentimenti'
Stefano Pioli ha cercato di fare una disamina lucida degli eventi che hanno coinvolto Gianluigi Donnarumma durante Italia-Spagna, spiegando anche che il Milan ha cercato di proteggerlo in ogni modo sia durante la sua permanenza in rossonero che proprio alla vigilia del match contro la Spagna, visto che ad intervenire è stato il Presidente Scaroni in persona.
"Gigio ha dato tutto per il Milan fino all'ultimo giorno e il club ha ricambiato proteggendolo e pagandolo fino all'ultimo giorno. Il presidente Scaroni è intervenuto il giorno prima di Italia-Spagna chiedendo che non venisse accolto con i fischi" ha raccontato Pioli, che dunque si mantiene su un piano di diplomazia molto lucida e legata al concetto di professionalità, poi però proseguendo analizzando la situazione anche dalla prospettiva dei tifosi: "Poi entrano in gioco la passione e i sentimenti.
L'enorme relazione che c'è tra la tifoseria e il calciatore è fatta di tanto amore ma anche di tanto dispiacere". Con le sue parole, Stefano Pioli pare rispondere indirettamente anche gli interrogativi dell'agente di Donnaruma, Mino Raiola, che aveva lamentato un mancato intervento della società rossonera definendosi 'disgustato' dall'atteggiamento dei tifosi sia in campo che precedentemente, quando era stato esposto uno striscione molto forte, nei contenuti, contro il calciatore.
Stefano Pioli difende il Milan dal caso Donnarumma, Mino Raiola: 'Mi chiedo perchè non sia intervenuto'
Stefano Pioli ha difeso il Milan dal caso Gianluigi Donnarumma spiegando di come la società abbia sempre protetto il calciatore, anche alla vigilia del match della nazionale italiana contro la Spagna, ma il suo agente Mino Raiola è parso di tutta altra idea, tanto da sfogarsi duramente contro l'ex squadra del portiere e contestando non solo l'atteggiamento dei tifosi ma anche e soprattutto quello del Milan, a sua detta reo di non essersi dissociato da tali gesti: "Sono disgustato dai fischi a Gigio, e adesso mi chiedo perché il Milan non sia intervenuto ufficialmente per prendere le distanze dalla contestazione, per difenderlo in qualche modo, dopo che su un ponte di Milano è comparso quell’ignobile striscione.
Vogliamo parlare delle minacce? Ha per caso ammazzato qualcuno? Non mi risulta". Mino Raiola ha poi analizzato in un'altra ottica la scelta di Gianluigi Donnarumma di non rinnovare il suo contratto con il Milan accasandosi al PSG, e cioè spiegando che la società non è stata in grado, per volere o possibilità, di accontentare il giocatore e di mantenerlo in rosa.