Sofia Oranges è una giornalista nata nel 1995, è laureata in Comunicazione, Tecnologie e Culture digitali presso l’Università ‘La Sapienza’ di Roma. Sofia è appassionata di calcio ed è un nuovo volto di Sportitalia. L’ esordio in televisione è giunto nel 2019, quando aveva 23 anni, a Canale 21, emittente televisiva italiana con sede a Roma, come conduttrice del telegiornale VG21 e del programma sportivo Super Sport 21.
Blasting News l’ha intervistata per parlare dei suoi progetti professionali e di calcio.
Sofia: 'Mi ritengo una persona abbastanza socievole, solare, propositiva e ottimista'
Sofia, grazie per aver accettato questa intervista. Parliamo di te: descriviti.
“Dal punto di vista personale mi ritengo una persona abbastanza socievole, solare, propositiva ed ottimista. Per quanto riguarda i difetti sono particolarmente esigente, anche con me stessa e difficilmente mi perdono qualche errore. Sono un po’ troppo rigida, un po’ disordinata. È difficile essere contenti di ciò che si fa anche se ciò spinge sempre a far meglio”.
Com’è nata la passione per il giornalismo?
“La passione per il giornalismo credo di averla sempre avuta. Ero una bambina molto curiosa, cercavo risposte ovunque e mi piaceva conoscere tutto ciò che non conoscevo.
Ho intrapreso un percorso di studi e mi sono laureata in Comunicazione e giornalismo a ‘La Sapienza’. Da lì è nato l’amore per il giornalismo televisivo perché all’università abbiamo creato un gruppo. Avevamo costruito una sorta di telegiornale. ‘La Sapienza’ ci metteva a disposizione una stanza con degli schermi e andavamo in diretta facendo una specie di tg di ateneo con le notizie più importanti della Capitale e del Lazio.
Facevo la report ed andavo in giro. Fondamentalmente mi è sempre piaciuto condurre”.
C’è un modello a cui ti ispiri?
“Io ho fatto sia cronaca che sport, poi però la mia passione per lo sport si è unita al giornalismo e mi sono orientata verso questo settore. Per quanto riguarda il giornalismo sportivo sicuramente l’ideale è Ilaria D’Amico.
Mi piace molto come donna che sa di calcio, come conduce. Adesso non lo fa più ma è stata brava. Ad oggi, il modello è più una Giorgia Rossi”.
Cosa consigli a chi vorrebbe intraprendere la tua stessa strada?
“Sicuramente è un percorso faticoso come in tutti i lavori. Quando ti vedono in televisione magari si può pensare che non ci vuole molto. Invece io ho fatto la gavetta durata tre anni. Dopo essermi laureata ho conseguito due Master a Milano sempre in giornalismo sportivo per specializzarmi in quel settore con giornalisti di Sky Sport, Stefano Borghi che è a Dazn. Dopodiché sono tornata a Roma e ho inviato curriculum. All’inizio non arrivavano risposte poi ho cominciato con Canale 21 intraprendendo il mio percorso professionale.
Da lì fai la gavetta e lentamente riesci ad arrivare alla conduzione di un telegiornale e dopo anni alla conduzione di un programma perché davanti ad una telecamera non è semplice. Chi vuole fare questo lavoro deve avere pazienza, forza di sacrificio, consapevole che non esistono orari, feste. In cambio, però, ti dà tante soddisfazioni come arrivare in un canale nazionale e vedendo da dove si era partiti, ti fa apprezzare tutto ciò che hai costruito nel tempo. Sono mestieri che ti fanno affermare ad un livello d’età avanzata. La tua identità te la devi costruire con il tempo”.
Oranges: 'La mia passione per il calcio nasce dalla mia famiglia'
Parliamo di calcio. Per quale squadra tifa Sofia?
“La mia squadra del cuore è la Roma.
La mia passione per il calcio nasce dalla mia famiglia con mio padre e mio zio che purtroppo è venuto a mancare qualche mese fa ed è stata una perdita importante. La domenica insieme a vedere la partita, pure allo stadio da piccolina”.
Come giudichi la stagione appena conclusa dei giallorossi?
“Il tifo giallorosso è sempre diviso: c’è chi dice che si poteva fare di più e c’è chi si accontenta. Secondo me per quello che Mourinho aveva a disposizione, ovvero la rosa, non si poteva chiedere di più; magari qualche errore in meno in alcune partite, dei singoli, della difesa. Per quanto riguarda gli obiettivi non mi sento di criticare il lavoro di Mourinho. Era stato preso dalla Roma per riportare entusiasmo, voglia di vincere, una sinergia all’interno della squadra, riunire i reparti.
La scorsa stagione con Fonseca sia il tifo che la squadra erano delusi. Era una compagine sottotono che entrava in campo talvolta in modo negativo. C’era un ambiente da ricostruito e Mourinho ha riportato entusiasmo dando speranza al tifo giallorosso ed ha regalato un sogno. La Roma erano anni che non vinceva un trofeo ed ha vinto una coppa europea. Ha rispettato le mie aspettative che non erano elevatissime con la rosa a disposizione e non capisco come si potesse pensare di far meglio”.
Invece, cosa ti aspetti dalla prossima stagione?
“Mi aspetto di meglio perché questo era un anno di transizione e bisognava capire come costruire la rosa. Andava effettuato un lavoro dal punto di vista della mentalità ed è stato fatto.
Adesso occorrerà ripartire da questo con mentalità vincente che per la Roma sembra una roba strana. Fissare un po’ più in alto l’asticella e per farlo bisognerà operare bene sul mercato. Quindi avere dei rinforzi importanti. A centrocampo dovrebbe arrivare Matic, un giocatore d’esperienza, 34 anni e viene dal Manchester United. Anche a livello internazionale può dire la sua. Va migliorata la difesa, un po’ tutta la fascia destra e capire dove prendere i soldi. Occorrerà capire cosa farà Zaniolo e la Roma potrebbe capitalizzare dalla sua uscita per effettuare buoni colpi altrimenti non so bene dove troverà le risorse”.
Sofia: 'Mi aspetto grandi colpi dall'Inter'
Un commento sulla vittoria dello scudetto del Milan dopo oltre 10 anni.
“Sono stata contenta per il Milan perché è stato un po’ un miracolo.
Vedendo sulla carta le due squadre, l’Inter ha più qualità. Pioli ha effettuato un miracolo. Tranne qualche giocatore straordinario che il Milan ha come Leao, Theo Hernandez, Tomori, però non me l’aspettavo che vincesse lo scudetto. Un po’ è stato demerito dell’Inter che se non avesse compiuto passi falsi era più forte. Tanto merito va dato a Pioli e l’arma vincente è stata crederci. Hanno Ibrahimovic che non è potuto essere decisivo visti i suoi infortuni, dal punto di vista dello spogliatoio crea quella mentalità vincente ed alla fine arriva il risultato. Pioli ha regalato un sogno importante ai suoi tifosi”.
Cosa ti aspetti dal mercato delle quattro squadre che parteciperanno alla prossima Champions League, ovvero Milan, Inter, Napoli e Juventus?
“Sarà interessante capire il futuro di queste squadre.
Il mercato sarà decisivo per capire il livello della prossima stagione. Mi aspetto grandi colpi dall’Inter che sta chiudendo con Dybala. Se dovesse arrivare l’attaccante argentino davanti avranno una coppia importante sempre se resterà Lautaro. In tutte le squadre non c’è niente di certo. Si parla anche di un eventuale ritorno di Lukaku. Non penso possa prenderle tutti visto il costo di ognuno di loro. L’Inter mira ad essere una grandissima squadra e sta cercando di stabilire gli obiettivi di mercato per evitare gli errori commessi nella precedente. È incappata in qualche errore ed è arrivata stanca perché non aveva ricambi adeguati in tutti i reparti. Per quanto riguarda la Juventus, questa stagione non è stata molto buona anche se, per come si erano messe le cose, è arrivata dove poteva giungere.
Negli ultimi anni ha avuto un calo di qualità a centrocampo. Si cerca qualcuno che possa sostituire Vlahovic. Bisogna comprendere il futuro di Morata. Ci sono diversi colpi in entrata; si parla di Pogba e il sogno di rivederlo nella Juve e se dovesse arrivare tanti problemi si risolverebbero. Attendiamo di capire se è una trattativa che si concretizzerà. Per il Napoli è stato un peccato perché il lavoro di Spalletti è stato eccezionale. Ad un certo punto pensavo potesse vincere lo scudetto quando c’è stato il passo falso dell’Inter. Tutto è un po’ cambiato dall’infortunio di Osimhen e non è stato fortunato. Spalletti è uno che fa bene durante tutta la stagione poi, nella fase finale si perde un po’ e lo ha fatto anche ai tempi della Roma.
Se fossero stati tutti al 100% non dico che avrebbe vinto ma sarebbe arrivata seconda. Penso abbia grandissimi problemi con i rinnovi. Non si può privare di Koulibaly e perderlo vorrebbe dire che occorre trovarne uno di egual valore. Lui fa reparto da solo e difficilmente si trova un sostituto adeguato. Ha detto che non è certo il suo futuro ed economicamente vorrebbe qualcosa in più; lo stesso vale per Mertens. C’è stato l’addio di Insigne. Sarebbe un Napoli da rifondare e se dovesse perdere gli ultimi figli adottivo non so che Napoli sarà. Il Milan deve compiere passi importanti sul mercato. Occorre capire il futuro di Ibra che è stato operato. Ha detto che vorrebbe giocare ma bisogna comprendere se questo infortunio inficerà le sue prestazioni.
Tutto dipende dai prossimi colpi. So che stanno cercando di sostituire Kessié con una trattativa importante. A centrocampo dovrebbe arrivare Renato Sanches che è un giocatore importante e può esplodere. È sempre stato considerato un grande talento e poteva fare molto di più. Capire anche se arriverà Botman. Su quest’ultimo la pista sembrerebbe essersi un po’ raffreddata. E poi comprendere se arriverà Zaniolo. Sulla trequarti sarebbe un grande rinforzo. Non sapendo quali saranno i colpi prevedere la prossima stagione è difficile”.