Il Milan è irriconoscibile e a parlare sono soprattutto i numeri: 7 partite del 20023, 18 gol subiti. Tanti, troppi per una squadra che, nel girone di ritorno dello scorso campionato, aveva visto violata la sua porta solo 9 volte. Ora siamo a quota 18 dopo solo 7 partite. Qualcosa non va e Pioli deve capire in fretta come rimediare a questo inizio di 2023 disastroso per una squadra che ha cucito sul petto il tricolore. In queste ultime uscite la difesa rossonera ha sempre subito almeno un gol, anche nella vittoria in trasferta contro la Salernitana (partita terminata 1-2 per il Milan).

Poi il tracollo nelle successive partite dal 2-2 di Lecce, passando per l'eliminazione in Coppa Italia contro il Torino per 0-1 e la sconfitta in Supercoppa contro l'Inter (3-0). Per concludere con altre due pesanti sconfitte negli ultimi giorni: il 4-0 in casa della Lazio e il 2-5 in casa contro il Sassuolo. Non è solo un calo fisico, c'è qualcosa a livello mentale che ha abbattuto gli uomini di Pioli.

I numeri indecorosi di questo Milan

Il Milan ha iniziato questo 2023 stabilendo subito un record (negativo): è la peggior difesa d'Europa tra i maggiori cinque campionati europei. Ha subito ben 14 gol nelle prime 5 partite di Serie A, a cui si vanno a sommare altri 4 incassati tra Coppa Italia e Supercoppa.

La partita contro il Sassuolo ha evidenziato seri problemi in una squadra che ha perso la sua identità di gioco e lo spirito battagliero con il quale è riuscita a vincere lo scudetto. Come se non bastasse, contro i neroverdi gli uomini di Pioli hanno raggiunto altri traguardi negativi. Non prendevano almeno 5 gol in casa dal 1997, quando la Juventus si impose a San Siro per 1-6.

Anche in quell'occasione i rossoneri portavano il tricolore sul petto. Numeri impietosi che sottolineano come nell'ambiente rossonero il problema sembra essere diventato molto serio.

Il Milan rimpiange Maignan

Dal pareggio interno contro la Roma, la squadra sembra essersi disunita, non sa reagire ai colpi subiti e sembra molto stanca.

Ma non si può ridurre tutto ad un problema di testa, che non ha fatto altro che acuire delle lacune che i rossoneri si portano avanti da diverso tempo. Il bersaglio delle critiche è stato Ciprian Tatarusanu, che da diversi mesi sostituisce l'infortunato Mike Maignan. Anche se le colpe non sono da scaricare sempre e solo su un giocatore, il suo contributo in negativo è apparso evidente nelle ultime partite. Nella sfida contro il Sassuolo gli emiliani hanno tirato in porta solo 7 volte, e 5 volte il pallone è finito in rete. Contro la Lazio i biancocelesti si erano fermati a 5 tiri, e solo uno non è stato messo a segno. Evidente segnale di una scarsa attenzione, quella che invece non aveva intaccato il portiere francese (uno dei protagonisti del Milan dello scudetto).

La sensazione è quella di un calo netto da parte di tutti i giocatori, della difesa in primis, vittima di errori di concentrazione che, nella passata stagione, non si erano visti. Per ripartire c'è bisogno di un cambio netto, come lo stesso Pioli ha spiegato nel post-partita del match contro il Sassuolo. Un reset che dovrà avvenire sia sul piano tattico che mentale.