"Una soddisfazione enorme, lui farebbe qualsiasi cosa per giocare nella Juve": ad esprimersi così Tullio Tinti, l'agente di Hans Nicolussi Caviglia, parlando dell'esordio del suo assistito da titolare con la maglia bianconera avvenuto in occasione di Juventus vs Inter poi terminata 1-1.

Nel corso dell'intervista rilasciata a Calciomercato.it, Tinti ha fatto il punto sul percorso portato avanti da Caviglia, ricordando gli esordi fino ad arrivare ad un presente che lo vede in prima squadra come prima alternativa a Manuel Locatelli.

Tinti: 'Rinuncerebbe a tutto per la Juventus'

"Hans Nicolussi Caviglia è un ragazzo fantastico, ha la maglia della Juventus sulla pelle. È lì da quando ha 5 anni, la Juventus è casa sua. Ha una famiglia fantastica: valdostani, gente seria e per bene, di poche parole e di concetti giusti. Fare questo esordio da titolare nella partita più importante dell’anno per me è stata una soddisfazione perché è rivolta a lui e perché so quanto ci tiene alla Juventus. Per lui è stato come toccare il cielo con un dito" ha dichiarato Tinti che ha poi parlato delle condizioni che hanno condotto Caviglia a fare il proprio esordio.

"Ha lavorato tanto, senza mai mollare nulla, ed è riuscito a fare una buona partita in una dimensione difficile perché era una partita di primo livello.

Ha fatto una partita intelligente tatticamente, coordinato con i suoi compagni e io sono veramente soddisfatto perché si è fatto trovare pronto. Io non avevo alcun dubbio perché so come si allena e come vive la giornata, è un ragazzo di altri tempi. Si fa fatica a non dare degli aggettivi positivi a lui come persona e come professionista, sono stra-felice per lui perché se lo è meritato nel tempo".

Ad un certo punto della chiacchierata, Tinti ha fatto un tuffo nel passato ricordando l'infortunio occorso al proprio assistito ai tempi del Parma: "Lui è stato frenato da questo infortunio quando era andato in Serie A al Parma, che poi lo ha tenuto fermo molto più del dovuto perché l’operazione non era stata fatta così bene come doveva essere fatta.

Il suo calvario non è durato 6/7 mesi, ma oltre 1 anno. Poi è stato bravo lui a rimettersi in discussione e andare a giocare e a far vedere a tutti che stava bene al Sudtirol. Lui è riconoscente al Sudtirol, perché gli ha dato l’opportunità di dimostrare che stava bene e a gennaio dello stesso anno è tornato in Serie A alla Salernitana dove ha fatto diverse partite e anche un gol. Il ragazzo ha recuperato a pieno e lo ha dimostrato anche contro l'Inter".