Il presidente dell'UEFA, Aleksander Ceferin, ha voluto commentare le dimissioni presentate ieri da Zvonimir Boban, membro del consiglio UEFA, nel corso di un'intervista concessa nelle ultime ore a Repubblica.

"Boban non merita il mio commento. Chi conosce lui e me arriverà naturalmente alle proprie conclusioni" ha dichiarato il numero uno dell'organismo calcistico nazionale europeo.

Boban si è dimesso, Ceferin: 'Deciderà tutto il Congresso'

Da tempo l'UEFA e Ceferin stesso lavorando ad una modifica dello statuto che consenta ad un presidente in carica di prolungare il proprio mandato oltre i 12 anni attualmente previsti dalla normativa di riferimento.

In molti, Boban compreso, hanno letto nella mossa una sorta di modifica ad personam, da qui la decisione di dimettersi dalla carica di vice presidente attuata dall'ex calciatore del Milan.

"Il Congresso, e non un singolo individuo, detiene l’autorità per determinare l’adeguatezza di qualsiasi cambiamento - ha dichiarato al riguardo Ceferin - Confidiamo nel nostro processo decisionale collettivo e democratico, per guidarci efficacemente verso il futuro".

"Il periodo è terribile - ha proseguito - sono maledettamente stanco dei problemi: il Covid, due guerre, la Superlega, i guai finanziari dei club. Viviamo tempi pazzi. Ora spero in due-tre anni di pace e calma, di unità tra club, Nazionali, Federazioni, Uefa e Fifa.

Il caposaldo è il modello calcistico europeo, con pari diritti per ogni club".

Non poteva mancare poi un riferimento più diretto alla questione Superlega: "il press officer ha confezionato un comunicato diverso dalle parole della sentenza: un pacco ben infiocchettato per i nostri oppositori, ma dentro non c’era nulla. La Superlega è contro ogni logica del calcio.

E se nessuno la vuole, nessuno la fa. Per il Ceo di A2, come io chiamo una sigla che rappresenta solo 2 club (Barcellona e Real Madrid), prendo in prestito la definizione dal presidente della Liga spagnola, Javier Tebas: è un David Copperfield, un illusionista delle parole. Io potrei anche dire che ho firmato per giocare nell’Inter o nel Milan, ma le cose sono vere solo quando accadono".

Il caso italiano e il rapporto con la Juventus

Secondo il parere di molti addetti ai lavori, proprio la questione Superlega sarebbe costata alla Juventus l'esclusione dalla Conference League statuita la scorsa estate sulla scia delle vicende giudiziarie che in patria hanno condannato il club a 10 punti di penalizzazione in classifica.

La società bianconera figurava infatti tra i club fondatori della Superlega insieme a Barcellona e Real Madrid, ma lo scorso anno si è defilata annunciando ufficialmente di aver attuato le pratiche di uscita dalla kermesse.

Quali sono oggi i rapporti tra la Juventus e l'UEFA?: "Il rapporto è buono, solo 2 club italiani non ci hanno appoggiato, e tra questi non c’è la Juventus. I dirigenti del calcio italiano stanno facendo del loro meglio".