"Io credo che la famiglia Elkann ed Exor si siano stufati di continuare a mettere soldi e stanno ancora pagando delle situazioni e degli sprechi del passato. Credo che qualche acquisto lo faranno, ma la politica del risparmio non è finita": ad esprimersi così l'ex calciatore e procuratore Massimo Brambati, che intervenuto nelle ultime ore a Maracanà ai microfoni di TMW Radio ha parlato della Juventus e del futuro del club.
Secondo il suo parere la politica di spending review avviata da Cristiano Giuntoli non sarebbe ancora terminata: le prossime sessioni di mercato insomma non saranno caratterizzate da grosse spese e saranno edificate comunque sull'autofinanziamento.
Le possibili scelte di mercato della Juventus
Le dichiarazioni di Massimo Brambati trovano effettive conferme anche nelle indiscrezioni di mercato riferite al club in previsione della stagione 2024-2025. Da una parte si parla di possibili acquisti a parametri zero, su tutti Felipe Anderson che a giugno sarà libero dalla Lazio, dall'altro si vocifera di centrocampisti non più giovanissimi che avrebbero un costo contenuto, come Jorginho, ex Napoli, Chelsea ed Hellas Verona oggi all'Arsenal.
I grossi obiettivi invece, verranno raggiunti quasi sicuramente solo con l'inserimento di contropartite o autofinanziandosi mediante la cessione di altri profili: proprio per questo per riuscire a versare all'Atalanta i 60 milioni richiesti per Teun Koopmeiners la società starebbe ipotizzando di cedere preventivamente Matias Soulè per 30 milioni di euro o in alternativa di inserirlo direttamente nell'affare come contropartita per la Dea.
Diversi voci gravitano anche attorno ad Iling-Junior, che potrebbe essere ceduto se dovesse arrivare un'offerta da almeno 20 milioni di euro, e Filip Kostic, che ha più o meno la stessa valutazione e che potrebbe essere sacrificato proprio per ottenere un tesoretto da reinvestire.
L'aumento di capitale da 200 milioni di euro ufficializzato a fine 2023
Del resto a fine 2023 la Juventus ha deliberato un aumento di capitale da 200 milioni di euro, con Exor, la holding della famiglia Agnelli-Elkann e azionista di maggioranza del club, ad aver firmato una lettera di intenti in cui si è detta disponibile a coprire la cifra per intero nel caso in cui gli altri soci dovessero rifiutare di partecipare al rafforzamento patrimoniale.
Exor si era impegnata a sottoscrivere la sua porzione di aumento di capitale, pari a 128 milioni di euro, tanto che il 27 ottobre ha versato 80 milioni, mentre il 15 dicembre sono arrivati ulteriori 47 milioni di euro.
La proprietà insomma c'è ed è forte ma nel prossimo futuro la società bianconera cercherà comunque di proseguire con la politica di contenimento dei costi.