La Juventus è alla ricerca di una nuova identità dopo anni di incertezze e cambi di direzione. Il club bianconero ha sempre privilegiato un approccio pragmatico, basato sulla vittoria ad ogni costo come motto di Giampiero Boniperti "Vincere è l'unica cosa che conta", ma negli ultimi anni ha faticato a trovare una coerenza tattica che potesse portare eccellenti risultati. Non è bastato nemmeno il cambio in panchina da Max Allegri a Thiago Motta per riportare il sereno in casa bianconera e, dopo le figuracce in Champions League (contro il Psv), in Coppa Italia (contro l'Empoli) e in campionato (per ultima la sconfitta per 0-4 contro l'Atalanta domenica) si valutano le alternative all'allenatore italo-brasiliano Tra i nomi più caldi per la panchina della società torinese ci sarebbe quello di Gian Piero Gasperini, tecnico che ha trasformato l’Atalanta in una delle squadre più spettacolari e competitive d’Europa.

Il suo stile di gioco aggressivo, basato su pressing alto e verticalizzazioni rapide, sarebbe una piccola rivoluzione per la Vecchia Signora. La Juventus, però è davvero pronta a un cambio così radicale?

Il 3-4-2-1 di Gasperini: un gioco aggressivo e verticale

Il sistema di gioco di Gasperini si fonda su alcuni principi chiave: intensità, aggressività e gioco offensivo. Il suo modulo di riferimento, il 3-4-2-1, si basa su una difesa a tre solida ma mobile, centrocampisti dinamici capaci di supportare sia la fase difensiva che offensiva, ed un attacco fluido che sfrutta gli spazi con continui movimenti senza palla. Rispetto alla Juventus vista nelle ultime stagioni, l’adattamento a questo schema di gioco richiederebbe cambiamenti significativi.

Un giocatore perfetto per lo stile di gioco del tecnico piemontese è Gleison Bremer, che ha già giocato in una difesa a tre ai tempi del Torino e della Juventus targata Max Allegri. Il brasiliano ha forza fisica, velocità ed abilità nei duelli individuali, elementi fondamentali per una squadra che difende alta e in modo aggressivo. Sulle corsie laterali, Andrea Cambiaso è il profilo ideale per il ruolo di esterno a tutta fascia: ha resistenza, tecnica e capacità di giocare su entrambi i lati, anche Timothy Weah, che ha già esperienza in quella posizione, potrebbe essere valorizzato. Il centrocampo, poi, è il reparto più interessante, con giocatori che potrebbero esaltarsi nello stile di gioco del tecnico.

Teun Koopmeiners, già allenato da Gasperini all’Atalanta, è perfetto per il ruolo di mezzala con libertà di inserimento. La sua capacità di muoversi tra le linee, inserirsi in area e calciare da fuori sarebbe determinante per una Juventus che vuole diventare più offensiva.

Uno dei reparti che subirebbe il maggiore cambiamento è, invece, l’attacco. Con Gasperini, il centravanti deve essere veloce, tecnico e capace di partecipare attivamente al pressing. Dusan Vlahovic, che ha caratteristiche più da finalizzatore puro, sembra destinato a lasciare la Juventus a fine stagione, ed il club sta lavorando per trattenere Kolo Muani. Il francese sarebbe perfetto per il 3-4-2-1, essendo rapido, potente e abile nel pressing alto.

Alle spalle della punta di riferimento, Gasperini utilizza due trequartisti mobili, capaci di inserirsi e creare spazi. Un giocatore che potrebbe adattarsi bene è Kenan Yildiz, che ha dribbling e capacità di giocare tra le linee, caratteristiche fondamentali nel sistema dell’allenatore. Un altro elemento interessante potrebbe essere Francisco Conceição (il quale dovrebbe essere riscattato per 30 milioni di euro), giocatore eclettico che sa saltare l'uomo con estrema facilità.

Gasperini e Juventus: un matrimonio possibile?

Se da un lato l’arrivo di Gasperini garantirebbe un gioco più moderno e spettacolare, dall’altro l'arrivo alla Juventus del tecnico piemontese potrebbe sollevare alcune perplessità.

Uno dei principali interrogativi riguarda, infatti la sua esperienza in un top club. Pur avendo trasformato l’Atalanta in una realtà di alto livello, il tecnico, al suo unico precedente in una grande squadra, all’Inter nel 2011, non fece bene, concludendo la sua esperienza con un esonero dopo poche partite. Questo solleva dubbi sulla sua capacità di gestire la pressione mediatica che inevitabilmente accompagna una panchina prestigiosa come quella bianconera. Un altro aspetto da considerare è la capacità della società di supportare Gasperini nel modo giusto. Il tecnico chiede tempo, fiducia e giocatori adatti al suo sistema, condizioni che non sempre la Juventus ha concesso ai suoi allenatori negli ultimi anni.

Tuttavia, Gasperini ha un vantaggio: conosce già l’ambiente bianconero, avendo allenato la Primavera della Juventus nei primi anni della sua carriera. Se riuscisse ad adattarsi alle dinamiche di una grande squadra, potrebbe rappresentare una scelta rivoluzionaria per provare a riportare la squadra piemontese ai vertici del calcio italiano ed europeo.

Gasperini è la scelta giusta per la Juventus?

La Juventus si trova di fronte ad una decisione cruciale. Continuare con Thiago Motta dopo questa stagione altalenante che ha visto la squadra in difficoltà oppure affidarsi ad un tecnico che porta con sé un’idea di calcio moderna e aggressiva? Gasperini rappresenta una sfida intrigante, ma per funzionare avrebbe bisogno di una società disposta a sostenerlo e di una squadra costruita per le sue esigenze tattiche. Se la Juventus è pronta a cambiare ancora filosofia e a dare continuità a un progetto basato sul gioco offensivo e sulla crescita dei giovani, Gasperini potrebbe davvero essere l’uomo giusto.