Nelle scorse ore il centrocampista Paul Pogba ha parlato ai microfoni di TF1 tornando sul suo addio alla Juventus e sottolineando con decisione quanto il club bianconero non lo abbia supportato nella sua causa contro il presunto uso di sostanza dopanti.

Pogba torna a parlare: 'Pensavo di essere in guerra con l'antidoping e invece il club non era dalla mia parte'

L'ex centrocampista della Juventus e ora svincolato Paul Pogba ha rilasciato un'intervista nelle scorse ore a TF1 e riferendosi proprio all'addio al club bianconero ha detto: "Credevo di essere guerra contro l'antidoping, non contro la Juventus.

Ho chiesto alla società la possibilità di fare massaggi e avere un preparatore atletico, ma non mi è stato concesso. Ne avevo diritto, facevo sempre parte della squadra Non sono stati troppo gentili con me. Il club non era dalla mia parte. Sentire questo, mi ha dato un brutto colpo. Non ho capito perché".

Il centrocampista Paul Pogba ha poi rievocato con tono riflessivo e profondo il difficile periodo legato al caso delle estorsioni subite, definendolo come uno dei momenti più dolorosi della sua vita. Ha parlato di persone che considerava parte della propria cerchia più intima, amici d’infanzia che erano cresciuti con lui nel quartiere e che, per questo, chiamava "fratelli". Proprio questo senso di tradimento affettivo è ciò che, a suo dire, ha lasciato le ferite più profonde.

Pogba ha raccontato di essere stato minacciato da uomini armati e incappucciati, in un clima di terrore che lo ha costretto ad assecondare ogni richiesta, sopraffatto dall’angoscia. In quel momento di assoluta vulnerabilità, ha affermato di essersi affidato unicamente alla preghiera, cercando conforto e forza nella fede, rivolgendosi a Dio — o, come da lui stesso detto, ad Allah — che gli avrebbe ispirato il coraggio di non cedere, neppure a costo della propria vita, a un ricatto ingiusto e degradante.

Sul delicato rapporto con il fratello, coinvolto nella vicenda, Pogba ha ammesso che all’interno della famiglia si è cercato un confronto, pur riconoscendo che nulla è più come prima. Ha ribadito la forza del legame di sangue, pur nella consapevolezza che sarà solo il tempo a chiarire quanto resta ancora irrisolto.

Infine, ha espresso un rimpianto personale profondo: se il padre fosse stato ancora in vita, ha affermato, con convinzione, che tutto ciò non sarebbe mai accaduto.

Pogba, un futuro tra Monaco e l'Arabia

Nel frattempo Pogba ha ricominciato ad allenarsi in solitaria, dopo aver scontato il periodo ridotto di squalifica per doping ed essere stato riabilitato per tornare in campo. Il suo futuro, seguendo le ultime indiscrezioni di mercato, potrebbe essere a Monaco, o in Arabia Saudita. In ogni caso l'obiettivo del centrocampista è vivere la prossima stagione da protagonista per farsi trovare pronto al mondiale del 2026, a cui spera di essere convocato.