Il Napoli ha perso 2-0 contro l'Arezzo nella prima amichevole stagionale, ma sarebbe un errore concentrarsi solo sul risultato. Quello che conta davvero è l'esordio in maglia azzurra di Kevin De Bruyne, arrivato a parametro zero dal Manchester City. La sconfitta in sé non preoccupa, dopotutto è solo "calcio d'agosto". Il belga è apparso determinato, ma ancora indietro con la preparazione.
Di seguito, una valutazione delle caratteristiche del centrocampista e cosa può ancora offrire al Napoli dopo aver compiuto da poco 34 anni.
Primi segnali positivi nonostante la sconfitta
Contro l'Arezzo [VIDEO], al di là del risultato finale, si sono intraviste le buone doti di inserimento del belga e la sua determinazione a cominciare al meglio questa nuova avventura. L'amichevole ha mostrato un De Bruyne già integrato nei meccanismi di gioco azzurri, segno che l'adattamento al calcio di Conte procede nella giusta direzione.
In prospettiva, l'operazione è anche un grande investimento d'immagine e marketing: l'arrivo di un tale campione potrebbe attirare nuovi tifosi e aumentare gli introiti da merchandising.
Kevin De Bruyne, un centrocampista completo
De Bruyne può dare molto al Napoli: la sua visione di gioco, la notevole precisione nei passaggi filtranti e la sua intelligenza tattica lo rendono un giocatore prezioso per il 3-5-2 di Conte.
Il nazionale belga è infatti quello che gli inglesi definiscono un centrocampista box-to-box: regista, mezzala, trequartista, quand'era al City Kevin De Bruyne ha dimostrato di poter ricoprire tutti i ruoli con grande maestria.
Ha anche il vizio del gol: tra inserimenti in area di rigore e tiri da fuori, è andato in doppia cifra per ben sette stagioni nella sua carriera, con un picco di 19 reti nel 2021/2022. A sorprendere ancor di più, tuttavia, è la sua precisione nei passaggi: può mettere la palla sui piedi dei compagni da ogni posizione del campo. Queste caratteristiche lo rendono potenzialmente decisivo per la Serie A: in un gioco più lento, con meno pressing e difese schiacciate nella propria metà campo, il belga può illuminare il gioco.
D'altro canto, è pur sempre un calciatore di 34 anni (classe 1991): le sue doti atletiche non sono più quelle di un tempo (con evidenti limitazioni in agilità e accelerazione) e, nell'ultima stagione al City, soffriva più del solito il pressing avversario facendo fatica a saltare l'uomo. Dunque molto dipenderà dalle contromisure che prenderanno i tecnici rivali: se lo lasciassero giocare, riuscirebbe a mostrare il suo estro, ma se lo marcassero stretto a uomo potrebbero riuscire a contenerlo.
Nel calcio moderno è sempre più comune vedere calciatori ultratrentenni offrire prestazioni di livello: si pensi a Modric, da poco trasferitosi al Milan, a Ibrahimovic che alla soglia dei 40 anni ancora meravigliava San Siro, oppure a Cristiano Ronaldo, che nel 2024 ha terminato la stagione all'Al-Nassr con 50 reti in 51 presenze.
Ci sono dunque i presupposti affinché De Bruyne mostri le sue doti nel calcio italiano, ma la gestione fisica sarà importantissima per farlo esprimere al meglio, specie considerato lo sforzo fisico che il tecnico leccese richiede alle proprie squadre.