Sono ormai 22 anni che un tennista americano non vince agli US Open, il prestigioso torneo in corso in questi giorni negli Stati Uniti. L'ultimo successo risale infatti al 2003, quando Andy Roddick alzava al cielo la coppa d'argento a Flushing Meadows. I tennisti americani che partecipano al torneo quindi faranno il possibile affinché questa "maledizione" possa giungere al termine proprio in questa edizione.

US Open: i tennisti americani puntano a spodestare Sinner

Le ragioni dell'ottimismo non mancano. Taylor Fritz, finalista dell'edizione 2024, ha dimostrato di poter competere ai massimi livelli ed è stato il primo americano a raggiungere una finale Slam in 15 anni, prima di arrendersi a Jannik Sinner.

Accanto a lui, una nuova generazione di talenti si sta facendo strada: Ben Shelton, 22enne ma già numero 6 al mondo, Frances Tiafoe e Tommy Paul, rispettivamente numero 17 e 14 del circuito ATP.

Durante le interviste allo U.S. Open Media Day, Ben Shelton e Frances Tiafoe hanno condiviso le proprie aspettative. "Mi piacerebbe che un americano tornasse a vincere gli US Open. Frances qui gioca sempre ad alto livello. Fritz è arrivato in finale. Anche Tommy gioca sempre molto bene in questo torneo. Abbiamo tanti ragazzi che possono arrivare in fondo e competere contro i migliori al mondo. Credo sia solo questione di tempo. Non vedo l'ora che accada, così potremo evitare di porci questa domanda", ha dichiarato Shelton.

Quando Andy Roddick trionfò nell'edizione 2003 degli US Open, Shelton era appena nato. Oggi quel bambino è diventato un mancino dal servizio devastante, che ha raggiunto i quarti di finale in quattro degli ultimi undici Slam. La sua crescita è culminata nel primo titolo Masters 1000 conquistato in Canada, che lo ha portato al suo miglior ranking in carriera (sesto posto).

Per Tiafoe, Sinner e Alcaraz sono i due grandi ostacoli da superare

Tiafoe ha affermato che per anni non ha considerato la mancanza di titoli come un problema del tennis americano, bensì una conseguenza dello strapotere dei "Big Three" (Federer-Nadal-Djokovic). "I tennisti americani ci hanno provato. È stato difficile. Prima non la consideravo una maledizione, ma più una questione tra Roger-Novak-Rafa, e talvolta Andy Murray.

Anche molti altri non vincevano. La bandiera era irrilevante", ha spiegato.

Il panorama è cambiato radicalmente da allora. L'egemonia dei Big Three è terminata, sostituita dal duopolio Sinner-Alcaraz, che si sono spartiti gli ultimi sette Slam. Questo cambiamento ha aperto nuove opportunità per tutti, americani inclusi. "Ora credo che le possibilità siano aumentate", continua Tiafoe. "Sì, c'è più pressione, ma anche più entusiasmo. Quattro o cinque potrebbero riuscirci... sono contento di essere tra i favoriti". Per vincere uno Slam bisogna battere Sinner o Alcaraz. "Non possiamo scendere in campo solo per metterli su un piedistallo", conclude Tiafoe. "Se vuoi fare qualcosa di speciale, devi batterli".