Bello, elastico, confortevole e persino profumato, il legno quale materiale da costruzione vive una nuova giovinezza. In un’epoca che sta imparando a privilegiare la qualità sulla quantità, il legno conosce un boom strabiliante in un settore, quello delle costruzioni, che vive una crisi nerissima. I dati del settore sono da incubo, come ricorda Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, che ha sottolineato come ci sia stato un ulteriore crollo del 37% nei permessi di costruire e che sono quasi 14mila le imprese di costruzione che hanno chiuso i battenti.

E invece c’è una sottofiliera che naviga orgogliosamente in controtendenza: i dati dicono che il business delle case prefabbricate in legno cresce di un 20% all’anno, ed ormai è attestato al 6/7% del mercato, con seimila nuove abitazioni e numeri in crescita.

Le case in legno sembravano un capriccio di pochi, in particolare in Italia: negli Stati Uniti o nell’Europa del Nord, invece, non hanno mai smesso di usare assi e travi per costruire le case. Grazie però a prestazioni energetiche ottime, un'eccellente risposta ai problemi di umidità e rumore, prezzi contenuti (si oscilla tra i 1.000 e i 2.000 euro al metro quadro, a seconda delle finiture e delle dotazioni), e anche grazie alla flessibilità della progettazione, si può ormai parlare di un successo imprenditoriale “green”.

Da circa un anno, ed è un altro segno del successo, è nata Lignius, Associazione Nazionale Italiana Case Prefabbricate in Legno con sede a Merano. Racconta il suo presidente Johann Waldner che "il legno è un materiale antico, ma si è rinnovato ed è uscito dal dimenticatoio.

Neanche lo insegnavano più nelle università. Eppure dove si guarda alle buone pratiche del costruire, all’efficienza energetica e ai buoni materiali, come l’Europa del Nord, lì il legno domina il mercato. Perché risponde ai criteri e ai quesiti che oggi si pongono i clienti più esigenti e avvertiti: che la casa sia sicura a fini antisismici, che abbia valore nel tempo, che di certezze sulla qualità del costruito, che non consumi energia ma anzi ne generi.

Le nostre case attive riempiono i portafogli, non li svuotano".

Non è solo questione di costi o di velocità di cantiere oppure di certezze rispetto ai preventivi, il legno sta sfoderando un altro asso inatteso: gli architetti di grido, come ad esempio Renzo Piano, sono affascinati da questo materiale così vecchio eppure così moderno, duttile, cool. Ed è ormai diventata una moda. Insomma, la casa di legno è ormai sinonimo di tecnologia avanzata, di design contemporaneo, certo non di casetta di serie B.