Google sotto accusa da parte della commissione europea in merito ad un'indagine sulla libera concorrenza. In particolare la problematica riguarda il caso di Android, e della sua implementazione come software base all'interno di diversi dispositivi mobili. Ciò che viene contestato a Big G, è che l''imposizione' fatta ai produttori di smartphone, di installare android come software nativo e senza la possibilità di scelta per l'utente, non è considerata lecita. Insomma, ciò impedisce la concorrenza con altri software in circolazione, e spinge il mercato in un senso unico.

Risposta decisamente contraria arriva da Google, che respinge le accuse sul fatto di inibire la concorrenza, sostenendo che in realtà c'è ed è anche serrata. Soprattutto il fatto di implementare Android come software base, permette di abbassare i costi di vendita del prodotto e spingere lo sviluppo di altre componenti.

Google rischia una multa fino a 6,6 miliardi di euro

La cifra elevata della sanzione è il risultato di una somma matematica, che prende in esame i 6 anni in cui si è consumato il fatto, ovvero dal 2010 fino ad oggi. Il caso ricorda molto quello che ha visto in campo Microsoft, accusato di imporre Windows sui prodotti in commercio come software base, senza permettere altri tipi di scelta.

Google si difende affermando che "Android non ha danneggiato la concorrenza ma in realtà l'ha espansa". Questo perché il software "è il più flessibile e intuitivo che si trova in circolazione, e ha dato il giusto equilibrio al mercato. Sconvolgere tale situazione bilanciata può avere gravi ripercussioni sui costi, danneggiare l'innovazione, ridurre la scelta e abbattere la competizione".

'La concorrenza non è frenata' dicono da Google

Big G respinge anche le accuse mosse dalla Commissione Europea la quale sostiene la mancanza di concorrenza a causa dell'imposizione del software Android. Secondo Google, iOs, che è il maggior concorrente di Android, non è affatto oscurato dallo stesso. Anzi, è molto attivo e diffuso sul mercato, e sono certi che anche la stessa Apple non si preoccupa di questa situazione.

In pratica da Google sostengono che per capire la situazione come è realmente, la CE dovrebbe prima comprendere i reali equilibri della competizione con Apple, e così vedrebbero che la concorrenza c'è e non vi è nessun monopolio scorretto.