La stragrande maggioranza dei calabresi non è soddisfatta della vita che conduce nella propria città di residenza. E' il risultato di un sondaggio dell'istituto Desmopolis tra i lettori del quotidiano della Gazzetta del Sud. Solo il 16%, infatti, dei residenti nella regione ha espresso un giudizio positivo sulla vita che conduce.

Qualità della vita dei calabresi: 'Peggiorata negli ultimi tre anni'

Il clamoroso dato è causato dalla crisi economica, infatti il 60% dei cittadini calabresi ha affermato che la situazione economica della propria famiglia è peggiorata negli ultimi tre anni.

Il direttore dell'istituto di statistica ha commentato i risultati del sondaggio affermando che gli aspetti di maggiore soddisfazione per i cittadini calabresi sono quelli riguardanti la sfera privata e la qualità del tempo libero, più critiche, invece, sono le valutazioni relative agli aspetti relativi al lavoro e al reddito e quelle relative alla qualità dei servizi pubblici, i quali vengono promossi solo dal 19% della popolazione. E' la sanità il settore pubblico che è maggiormente criticato dai cittadini calabresi, dal momento che il 53% degli intervistati ha affermato che la qualità dei servizi sanitari è peggiorata negli ultimi anni e, conseguentemente, le famiglie sono fortemente preoccupate per lo stato del Welfare a livello regionale.

Le priorità di intervento secondo i cittadini calabresi

Un quesito del sondaggio condotto per la Gazzetta del Sud ha riguardato le priorità di intervento sul territorio: il 67% degli intervistati ha indicato la necessità di risolvere il problema della disoccupazione giovanile. Altra priorità per la popolazione calabrese è il settore dei trasporti e delle infrastrutture e la gestione dei rifiuti; inoltre i partecipanti al sondaggio auspicano maggiori investimenti in settori come il turismo e la necessità di risolvere il problema del dissesto idrogeologico del territorio.

La crisi economica del 2008 ha peggiorato un quadro perennemente fosco dell'economia calabrese; una delle conseguenze più evidenti è l'aumento del numero di giovani costretto ad emigrare in altre regioni o all'estero e la diminuzione dei tempi di permanenza sul territorio regionale di coloro che, da anni, vivono e lavorano all'estero con una conseguente diminuzione dei volumi di lavoro delle aziende operanti nel settore del turismo balneare e della ristorazione.

Tagliata fuori dai circuiti turistici internazionali, la Calabria aveva nel fenomeno del ritorno a casa degli emigrati uno dei pilatri della sua economia; essi fino a pochi anni fa erano soliti venire alcuni giorni in occasione delle festività invernali e a passare un intero mese d'estate; negli ultimi anni, al contrario, essi hanno ridotto drasticamente i loro viaggi nella terra di origini limitandosi a brevi periodi in occasione del Ferragosto.