Si è finalmente conclusa la vicenda del mostro di Cleveland Ariel Castro, l'uomo che ha tenuto prigioniere per ben 10 anni tre donne nella sua abitazione. Si è subito dichiarato colpevole Ariel Castro ed ha anche acconsentito a patteggiare, l'unica via questa per lui infatti di evitare la pena di morte. In tribunale Ariel Castro ha però sottolineato ancora una volta di non essere una persona malvagia e di non essere un assassino: "Non cerco scusanti, sono malato".


Il mostro di Cleveland Ariel Castro non si è dipinto solo come un uomo malato, ha anche affermato di non aver dopotutto fatto del male alle tre ragazze tenute prigioniere. "Non le ho mai picchiate, non le ho mai torturate, a casa erano felici, c'era molta armonia", ha affermato aggiungendo poi che tutti gli atti sessuali con loro sono stati consensuali.


Diversa ovviamente la versione delle tre ragazze che hanno affermato di aver vissuto 10 anni di vero e proprio inferno. Queste le parole di Michelle Knight, che adesso ha 32 anni: "Piangevo ogni notte. Gina era la mia compagna, mi ha salvato la vita. Stavo morendo per gli abusi che mi infliggevi, e lei mi ha aiutata. Posso perdonarti, ma non dimenticare". Michelle Knight era presente in tribunale al momento della condanna di Ariel Castro. Le altre due vittime Amanda Berry e Gina DeJesus invece non se la sono sentita di presentarsi, erano comunque presenti alcuni loro familiari. 


La condanna di Ariel Castro è l'ergastolo a vita, ergastolo che non prevede la libertà condizionata. Sono stati aggiunti in modo simbolico a questa condanna anche mille anni di prigione. Ariel Castro non potrà avere inoltre alcun tipo di contatto con le sue vittime e non avrà nessuna possibilità di vedere la figlia, la bambina nata proprio durante la prigionia delle tre ragazze.


Nel frattempo la casa degli orrori di Cleveland è stata demolita. Molti i curiosi presenti alla demolizione che hanno applaudito non appena la casa di Ariel Castro è stata distrutta. Erano presenti anche gli agenti dell'Fbi, numerosi poliziotti e la vittima Michelle Knight. Michelle in questa occasione ha anche lasciato volare in aria dei palloncini gialli in segno di speranza.


Michelle Knight ha avuto il coraggio di affrontare il suo carnefice anche in tribunale. "Ho passato 11 anni di inferno, ma il tuo inferno è appena iniziato, morirai un poco ogni giorno", parole dure quelle della ragazza che dimostrano quanto sia stato difficile questo lungo arco della sua vita, una vita che sarà per sempre segnata da questi eventi.