Il governo spagnolo sotto la guida di Mariano Rajoy approvaun progetto di legge in materia di aborto, che introduce un regime ancor piùrestrittivo rispetto a quello previsto dalle norme vigenti in Spagna dal 1985,norme che avevano già subito una modifica in senso “europeista” nel 2010 daparte della allora “maggioranza progressista” guidata da José Luis Rodriguez Zapatero.

Il progetto di legge dovrà ora superare il vaglio delParlamento, all’interno del quale il Partido Popular del premier Rajoy detienela maggioranza assoluta. Se il progetto di legge verrà approvato dall’assembleaparlamentare spagnola l’aborto verrà configurato come reato, per il qualetuttavia saranno perseguibili non le donne in gestazione, ma i medici chedovessero praticarlo al di fuori delle ipotesi ammesse dalla legge.

La modifica della legislazione in materia di aborto costituivaparte integrante del programma elettorale del Partito popolare durante leelezioni del 2011 che hanno portato Rajoy alla guida del governo. L’opposizione,in particolare quella rappresentata dal Partito Socialista spagnolo e dal Movimentodelle femministe, annuncia battaglia e una ferma opposizione all’approvazionedel progetto di legge in questione, definito come lesivo dell’autonomia delledonne e del libero esercizio della maternità.

La nuova legge, se verrà approvata dal Parlamento,consentirà l’aborto solo nei casi di stupro e di pericolo grave per la salutepsico-fisica della donna. Abolita inoltre la possibilità, prevista dalla riformaZapatero del 2010, per le ragazze di età inferiore ai 16 anni di poter abortiresenza il consenso dei genitori, consenso che dunque tornerà ad essereobbligatorio, ferma restando la necessità di ritrovarsi in una delle ipotesi diaborto ammissibile previste dalla nuova disciplina.

Come già accennato in precedenza l’eventuale aborto illegalenon avrà conseguenze penali per la donna e costituirà invece reato perseguibilea carico del medico che si trovasse a praticarlo. È inoltre fatto divieto dipubblicizzare le cliniche che attuano l’aborto, in quanto non si tratta diprodotto avente natura commerciale.

La legge voluta da Zapatero consentiva la possibilità diabortire senza alcuna spiegazione entro le prime 14 settimane di gravidanza,quella varata da Rajoy invece eleva il termine a 22 settimane, ma solo nell’ipotesidi grave pericolo per la vita o la salute della donna, di rischio di gravianomalie per il feto, oppure di infermità estremamente gravi e incurabili.

Il Ministro della Giustizia, Alberto Ruiz Gallardon, hareplicato alle critiche mosse dall’opposizione facendo presente che in sostanzala legge non fa altro che dare attuazione ad una sentenza del Tribunale Costituzionale spagnolo del 1985, nella quale si ribadivano i diritti delnascituro e che sanciva il diritto alla nascita come un bene giuridico che loStato ha l’obbligo di proteggere.

Al di là di qualsiasi considerazione politica o ideologica, questa riforma a nostro giudizio non fa altro che tutelare i principi cristiani sui quali si fonda l'intera cultura europea, principi che il relativismo culturale ha minato fortemente arrivando ad asserire che la vita umana non ha in sostanza alcun valore.