Il mistero della strage di Caselle Torinese, avvenuta la sera del 3 gennaio, viene risolto in soli quattro giorni dalle forze dell'ordine. Con l'aiuto di Maurizio Allione, il figlio dei coniugi uccisi, gli inquirenti risalgono a Giorgio Palmieri, il compagno convivente della domestica Dorotea De Pippo, che aveva lavorato per cinque anni presso la famiglia Allione in qualità di badante.

Secondo quanto riferito agli investigatori da Maurizio Allione, nel corso dei lunghi colloqui, la donna, alcuni mesi or sono, era stata allontanata dalla famiglia in seguito alla scomparsa di una collana.

Evidentemente erano convinti che l'avesse sottratta lei.

Nel corso della conferenza stampa tenutasi ieri presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Torino, gli investigatori hanno precisato di aver fermato e arrestato nel corso della notte del 7 gennaio Giorgio Palmieri, che, sottoposto a interrogatorio in serata, nel corso della notte ha ammesso e confessato di essere l'autore dei tre omicidi.

L'uomo, nel corso dell'interrogatorio, avrebbe raccontato di essersi recato alla casa dei coniugi Allione verso le 19.15 di venerdì 3 gennaio, per spiegare come mai non riusciva a saldare un debito di 500 euro, che aveva contratto con loro. Però aveva portato con sè un tagliacarte. Dopo aver preso un caffè in compagnia, avrebbe chiesto il permesso di andare in bagno e al ritorno avrebbe incrociato Claudio Allione, che gli avrebbe chiesto come mai avesse impiegato tanto tempo per sbrigare un semplice bisogno corporale.

La cosa avrebbe irritato Giorgio Palmieri e avrebbe scatenato la furia omicida.

L'assassino avrebbe colpito con il tagliacarte prima Claudio Allione poi la di lui moglie Maria Angela Greggio e infine la suocera Emilia Campo Dall'Orto, rea solamente di averlo riconosciuto. Poi sarebbe precipitosamente scappato, portandosi via 100 euro.

L'omicida avrebbe confessato di sentirsi stanco e sconvolto, ma anche sollevato, per essersi tolto un pesante fardello e di avere agito assolutamente da solo.