Drammatico episodio di cronaca a Milano nella serata didomenica. In via Morgagni, non lontano da Corso Buenos Aires, un tassista di 68anni (prossimo alla pensione e di cui si conosce solo il nome, Alfredo), halitigato per motivi di viabilità con un uomo (ancora non identificato) e dopoessere stato colpito alla testa da una confezione di bottiglie di plastica diacqua, è scivolato battendo il capo a terra.

Il tassista è stato trasportato ingravi condizioni all’ospedale Niguarda, ha subito un’operazione durata alcuneore, ma le sue condizioni sono gravissime ed è tuttora in stato di coma .

Le modalità del tragico incidentesono state ricostruite da alcuni testimoni presenti al momento dell’aggressione.

Sembra che l’autore del gesto stesse camminando con una donna incinta e abbiacolpito la Toyota Prius bianca deltassista con la stessa confezione di bottiglie d’acqua, dopo una mancata precedenzasulle strisce pedonali. Il tassista sarebbe sceso dalla macchina e sarebbeiniziata una discussione verbale fino a quando il pedone avrebbe usato lebottiglie di plastica tenute insieme dal cellophane come arma, colpendoviolentemente il tassista al volto. Quest’ultimo avrebbe perso l’equilibriocadendo rovinosamente su una macchina parcheggiata, lasciando sull'asfalto unapozza di sangue di circa 30 centimetri.

La polizia sta cercando di rintracciarel’autore dell’aggressione e la sua compagna (descritta in avanzato stato di gravidanza e daicapelli rossi). I due avrebbero anche avuto una violenta discussione perché ladonna avrebbe voluto aspettare l’arrivo dell’ambulanza, mentre invece l’uomopremeva per allontanarsi (sembra non si sia neanche accertato delle condizionidel tassista).

I due hanno anche lasciato un numero di telefono e un indirizzopresso cui essere rintracciati, ma sembra dai primi riscontri, che si tratti didati falsi. Alla mente di molti l’episodioha ricordato per le modalità, quello di Luca Massari, un altro tassista chenell’ottobre del 2010 venne selvaggiamente picchiato a morte sempre a Milano, nei pressi di Viale Giovanni da Cermenate.

L’uomo di 45 anni fu ritenuto “colpevole”di avere investito un cane sfuggito dal controllo della sua padrona. Quest’ultimainsieme al fratello e al fidanzato, aggredì in maniera quasi disumana iltassista, sceso dalla macchina per verificare l’accaduto, il quale dopo alcunigiorni di coma, morì senza mai riprendere conoscenza. La piccola lapide chericorda Luca Massari nel luogo dell’aggressione, è un simbolo della brutalità edell’inciviltà della società d’oggi.