Le ultime notizie dall'Ucraina parlano di un vero massacro a Kiev, oltre 100 morti solo oggi 20 febbraio (dati CNN), una situazione agghiacciante e che ha spinto l'Unione Europea ad accelerare sulle sanzioni da imporre al regime del presidente Yanukovich, che anche sotto la pressione internazionale accetta di indire elezioni anticipate [aggiornamento 21 febbraio ore 12.00: Ucraina, accordo Ianukovic-opposizioni].

La giornata ha visto un continuo giungere di notizie dall'Ucraina, non solo da Kiev ma anche da altre zone del paese: ad esempio in Transcarpazia le forze di polizia sono passate dalla parte dei manifestanti; ma è la capitale il teatro degli scontri peggiori, con forze speciali e insorti che si fronteggiano in Piazza Maidan e in tutta la città, con cecchini che sparano da ambo le parti.

I bilanci di oggi parlano di 100 morti e di 500 feriti, con anche 67 poliziotti presi in ostaggio dalla popolazione in rivolta.

Il Parlamento Ucraino, evacuato dalla sue sede in mattinata, si è riunito in una seduta d'emergenza alla quale però hanno preso parte solo la metà dei deputati.

Nel frattempo il presidente Victor Yanukovic ha incontrato i rappresentanti delle diplomazie europee per discutere della situazione, ma ad ora non si hanno molte notizie in merito ai colloqui; però come ha informato Donal Tusk, primo ministro della Polonia, il presidente ucraino avrebbe dato l'assenso a elezioni presidenziali e parlamentari anticipate, nonchè alla creazione di un governo di unità nazionale a breve.

Yanukovic è però ritenuto il maggior responsabile della situazione e dei massacri in corso, tanto che dalla riunione dei Ministri degli Esteri dell'UE è stato ufficialmente dichiarato che sul presidente ricadono le responsabilità dirette di quanto sta accadendo e che deve quindi fare lui le prime mosse per aprire un dialogo e riappacificare la situazione.

Confermate le prime sanzioni all'Ucraina di cui già si parlava in mattinata.

La conferma è stata data anche dal nostro ministro degli Esteri, Emma Bonino, che ha dichiarato "La prima priorità è che non esploda il Paese. E' stata presala decisione di tentare un dialogo critico, molto serrato, anche con i russi".