Era il 2011 quando fu condannata al carcere per abuso d'ufficio in merito ad una fornitura di gas dalla Russia. Oggi, dopo 3 anni, Yulia Tymoshenko ha potuto finalmente riassaporare l'ebbrezza della libertà, in concomitanza con la fine della dittatura di Viktor Yanukovich, avvenuta tramite il voto del Parlamento che ha approvato con 328 voti l'impeachment presentato dall'opposizione. La Tymoshenko, una volta uscita di prigione, si è presentata in piazza, ancora debilitata e costretta su una sedia a rotelle a causa di forti problemi alla schiena per salutare una folla gremita che l'ha accolta con tanto affetto. "Nessuna goccia di sangue versato sarà dimenticata", ha subito affermato la donna. La "Giovanna d'Arco" di Kiev, come lei stessa ama definirsi, ha continuato ad esortare il popolo ucraino a lottare e ha deposto dei fiori per onorare le vittime degli ultimi giorni.

Nel frattempo, il Parlamento ucraino ha proseguito nell'opera di "liberazione" dal potere precedente, sostituendo gli uomini vicini a Yanukovich con dei "fedelissimi" della Tymoshenko. Tra questi, ci sono Oleksandr Turcinov, nominato capo del Parlamento e premier ad interim; e Arsen Avakov, divenuto Ministro dell'Interno. Le elezioni presidenziali avverranno il 25 maggio e la Tymoshenko ha già fatto sapere che si candiderà.

Intanto, fuggito in Ucraina orientale, il decaduto presidente Yanukovich ha continuato ad attaccare le opposizioni affermando che "E' in corso un colpo di Stato simile alla crisi politica che avvenne in Germania con l'ascesa dei nazisti". La preoccupazione, ora, è che l'Ucraina possa dividersi in due, con la parte orientale più vicina alla Russia e quella occidentale tendente all'apertura verso l'Europa.

Il presidente del Parlamento europeo, Martin Shulz, ha salutato con favore la svolta ucraina e la liberazione della Tymoshenko, dichiarando: "E' un momento storico per l'Ucraina e per l'Europa". Anche gli Stati Uniti hanno salutato positivamente l'evento, attraverso le parole del portavoce della Casa Bianca, Jay Carney: "Il principio irremovibile che guida gli eventi deve essere che il popolo ucraino determini il suo futuro". Germania e Inghilterra hanno fatto arrivare il proprio sostegno al nuovo corso ucraino, impegnandosi a fare in modo che vengano stanzionati degli aiuti finanziari tramite il Fondo monetario internazionale.

Non poteva che essere opposta la reazione della Russia, che per bocca del Ministro degli Esteri, Sergey Lavrov, ha manifestato una certa preoccupazione per l'attività dell'opposizione ucraina definita "estremisti armati e pogromisti", che starebbero mettendo a rischio la sopravvivenza della sovranità e del sistema costituzionale di Kiev. Proprio Kiev, intanto, è finita sotto il controllo dei manifestanti che stanno presidiando gli uffici dell'amministrazione presidenziale. La polizia ha fatto sapere di appoggiare queste persone e di sostenere pienamente il desiderio per un "cambiamento rapido nel Paese".