Ricordiamo il caso. Salvatore Girone e Massimiliano Latorre sono i due marò oramai bloccati in India dal 15 febbraio 2012. I due uomini furono accusati di aver aperto ingiustificatamente il fuoco contro una barca di pescatori mentre svolgevano un servizio di antipirateria sulla nave mercantile Enrica Lexi. In questi ultimi due anni, il processo per omicidio instaurato dall'accusa indiana contro i nostri soldati è stato più volte mitigato e costellato da rinvii a giudizio infiniti. Ricordiamo anche che Girone e Latorre avevano avuto anche la possibilità di rientrare a casa l'anno scorso per un periodo di circa due settimane.
I rapporti diplomatici tra il nostro paese e l'India si sono aspriti negli ultimi giorni. All'ambasciata del paese che ha dato i natali a Ghandi, sono stati recapitati la scorsa settimana una lettera contenente minacce di morte e persino un proiettile. Inoltre anche decine di mail contro i giudici indiani sono state ricevute dalla sede diplomatica. In seguito a questi avvenimenti, i giudici dell'Alta Corte del Kerala hanno annunciato che non ci saranno più possibilità di compromessi tra i due paesi per il processo dei marò.
In particolare, portavoce della nuova posizione presa dalla giustizia indiana è stato A.K Antony, nativo del luogo in cui avvenne l'incidente del quale responsabili si ritengono i nostri militari.
Dopo l'insediamento del governo Renzi, il neo ministro degli Esteri Federica Mogherini ha annunciato che il suo primo impegno sarà quello di combattere per questa situazione e riaprire i canali di discussione per cercare di riportare i due marines in Italia.