La formazione del nuovo Governo Renzi, l'impazzata del totoministri e la gravissima situazione in Ucraina hanno certamente oscurato l'importante rivolta popolare che interessa il Venezuela. L'attuale presidente socialista Nicolas Maduro sta affrontando una delle più violente rivolte studentesche degli ultimi anni. Il maggior partito d'opposizione del paese è spaccato al suo interno: se da un lato c'è un più ragionevaole Henrique Capriles Radonski, che teme la rivolta popolare, dall'altro c'è il leader di Voluntad Popolar, Leopoldo Lopez, che crede fermamente nel potere della rivolta.
Quest'ultimo è stato accusato da Maduro per il sangue versato nelle strade di Caracas e successivamente arrestato. Maduro ha fatto male i calcoli: arrestando Lopez non ha fatto altro che aggravare gli scontri e l'ostilità verso il governo. La polizia venezuelana, che segue la linea governativa, da giorni sta provando con metodi non ortodossi a reprimere le proteste. Molte le immagini di poliziotti e non che cercano di reprimere la protesta sparando ad altezza d'uomo. Il governo controlla quasi tutte le emittenti locali e nazionali, ha rititato le credenziali ad alcuni giornalisti della CNN e i social network sono l'unico mezzo per far sapere al mondo cosa sta succedendo. In particolare Twitter, dove è iniziata un guerra a suon di hashtag, si sta rivelando il mezzo più immediato ed efficace per lo scambio di informazioni.
Le motivazioni che hanno spinto gli studenti, e non solo, a manifestare sono più che ragionevoli: mancanza di certezza della pena, mancanza di giustizia, scarsità di beni di prima necessità tra cui carta da bagno, generi alimentari, anche banali, come riso, sale e zucchero e scarsità di medicinali. La piazza chiede nuove elezioni, ma Maduro sembra essere sordo al grido di quel Venezuela che sta attraversando una crisi economica gravissima e che vuole un cambiamento.
Maduro preferisce vedere il grido della piazza fascista, preferisce vederci il seme degli USA che tenta di germogliare e crescere. Il presidente venezuelano soffocando il dissenso e l'informazione sta aggravando quella che sembra una vera e propria rivoluzione. Ridurre tutto questo a "fascistelli in piazza" sembra troppo sbrigativo e poco veritiero.