"Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni": questo sosteneva la First Lady Eleanor Roosevelt, tanto tempo fa. Chissà cosa penserebbe oggi vedendo che i sogni di coloro che rappresentano il futuro, i giovani, sono fatti di iPhone, iPad, borse firmate e vestiti griffati, di gioco d'azzardo e giochi autolesionisti insensati (l'ultima moda è l'aberrante neknominate, che incoraggia i teenager al consumo sconsiderato di alcolici). Sempre più giovani, per concedersi quegli sfizi costosi che tanto desiderano, arrivano al punto di vendersi.

La vita di un essere umano ha un prezzo? Sembra che per i ragazzi di oggi la risposta sia "Si", il prezzo del nuovissimo ed ipertecnologico smartphone piuttosto che di un abito firmato! E così la cronaca ci riporta sempre più episodi riguardanti baby squillo e baby gigolò: a Legnago, nel veronese, le indagini dei Carabinieri su un giro di baby squillo sono partite in seguito al ritrovamento sui parabrezza delle auto dei cittadini di volantini anonimi sui quali erano elencati nome, cognome ed età delle baby prostitute.

Ma non solo: un altro elenco riporterebbe i nomi dei clienti delle ragazzine! Professionisti, forze dell'ordine, addirittura insegnanti si sarebbero intrattenuti con le ragazzine ottenendo favori sessuali dalle stesse.

Contro il volantino, titolato "Giro di baby squillo anche a Legnago" (che alcuni ipotizzano sia stato scritto da alcune mamme) si scagliano i presunti uomini coinvolti, uno dei quali ha provveduto a sporgere denuncia per diffamazione e violenza privata contro ignoti.

Per quanto riguarda invece lo scandalo delle baby squillo dei Parioli, tra i venti indagati con l'ipotesi di prostituzione minorile, spunta fuori un nome illustre: quello di Mauro Floriani, marito dell'On.

Alessandra Mussolini. L'uomo ha fermamente respinto ogni accusa, negando il suo coinvolgimento nel caso nonostante sembra sia stato individuato in base all'esame dei tabulati telefonici, sms e telefonate partiti, a quanto pare, per programmare un incontro con le due baby squillo romane.

È di qualche giorno fa, invece, la notizia riguardante dei ragazzini di 14 anni sorpresi a giocarsi la paghetta alle videoslot: gli adolescenti avevano disertato il catechismo per recarsi al bar ed "investire" la paghetta con la speranza di vincere per comperarsi il tanto desiderato iPad! Sfortuna ha voluto però che i ragazzini siano stati sorpresi dalle forze dell'ordine ed il proprietario del bar della Vallesina multato per aver permesso ai minori di giocare.