Precipitato. Il volo MH370 non è più missing, scomparso, come spesso in queste settimane è stato definito, nella speranza che il velivolo fosse atterrato in qualche luogo remoto. La realtà è un'altra. Il boeing 777 della Malaysia Airlines si è inabissato in un quadrante di mare dell'Oceano Indiano meridionale a circa duemila chilometri dalle coste australiane. Questo secondo le notizie fornite lunedì dal governo malese. A bordo 239 persone che non sarebbero sopravvissute.

Adesso che l'aerea è delimitata e si ha certezza, in base ai riscontri dell'intelligence malese, che il 777 è caduto in mare, è corsa contro il tempo per individuare le due scatole nere.

A questi apparati si attribuisce la speranza di fornire risposte ai misteri che si addensano sulla sorte di quel volo Kuala Lumpur - Pechino. Le scatole nere, che in realtà hanno un colore arancione, si attivano in caso di incidente con un apparato radio che trasmette un segnale, (in gergo"ping"), che dovrebbe facilitarne l'individuazione. A partire dal momento dell'impatto questi strumenti attivano una trasmittente ed hanno un'autonomia di 30 giorni.

Per questa ragione i mezzi di ricerca "ascoltano" l'etere per captare il segnale lanciato da questi registratori di volo. Non è semplice, perchè i resti e i relitti del Boeing scovati dai satelliti e dai ricognitori potrebbero essere stati trasportati dal mare, in oltre quindici giorni dal momento dell'impatto, lontani dal luogo di inabissamento.

E quindi, rispetto agli avvistamenti dei giorni scorsi, i mezzi di ricerca e soccorso dovranno tenere conto delle correnti e concentrare gli sforzi per individuare un'area di probabile impatto. Lo devono fare in tempi brevi perchè le scatole nere hanno un'autonomia residua di altre due settimane, oltre le quali il funzionamento del segnale di localizzazione non sarebbe garantito.

Infatti il volo MH370 è scomparso lo scorso 8 marzo e quindi i trasmettitori, alimentati da batterie, sarebbero già in funzione da quasi 20 giorni.

I flight data recorder (questo il nome tecnico delle scatole nere), custodiscono delle informazioni essenziali per comprendere cosa è accaduto a bordo del volo della Malaysia Airlines.

Gli apparati sono due: uno registra i parametri di volo e l'altro le conversazioni nella cabina di pilotaggio. Gli investigatori non si fanno illusioni. Anche se ritrovate, le scatole nere avranno un uso parziale. I dati cinematici e di volo hanno una capacità di memorizzazione di circa 25 ore e potranno chiarire la traiettoria e il funzionamento del velivolo. Invece la durata delle registrazioni dei dialoghi a bordo è limitata alle ultime due ore di volo e quindi difficilmente si potrà dedurre completamente cosa è accaduto prima in cabina di pilotaggio. Tra il momento del probabile impatto con il mare e il cambio di rotta ci sarebbero tra le 5 e le 7 ore di differenza e questo non aiuterà chi tenta di apprendere cosa sia accaduto nei momenti in cui il volo della Malaysia Airlines ha lasciato la sua rotta per Pechino per dirigersi, scomparendo ai radar, verso il suo tragico destino.