Finalmente gli inquirenti sono riusciti a dare un volto, un'identità, un'immagine recente a Matteo Messina Denaro, il boss della mafia latitante e ricercato dalle forze dell'ordine di tutta Italia. Finora gli investigatori, per dare la caccia al boss mandante ed esecutore degli attentati del 1993 a Roma, Milano e Firenze, si erano dovuti basare su immagini del passato, foto segnaletiche piuttosto sbiadite, che raffiguravano un Messina Denaro molto più giovane di come appare invece adesso.
Il numero 1 di Cosa nostra, ricercato dal giugno del 1993, secondo l'identikit recente stilato anche grazie a dei testimoni che hanno affermato di averlo visto da vicino, appare piuttosto invecchiato - ad aprile compirà 52 anni - con le labbra sottili, il naso pronunciato, leggermente stempiato e dal viso un po' gonfio. L'immagine è stata disegnata dai finanzieri del Gico.
Secondo gli inquirenti, Messina Denaro non si sarebbe mai allontanato dalla Sicilia, ma sarebbe ancora nella "sua" Castelvetrano, in provincia di Trapani. Lì vivrebbe da latitante, protetto da complici e gestirebbe i movimenti della mafia facendo circolare dei "pizzini". Da quando è ricercato, è diventato un boss "fantasma": nessuno è mai riuscito a registrare la sua voce, né a catturare un'immagine, un fotogramma di Matteo Messina Denaro che, tra l'altro è "figlio d'arte" poiché il padre, Francesco, morto nel 1998, era il boss di Castelvetrano. Ora finalmente si è riusciti a dare un volto a questo "fantasma" e gli investigatori si augurano di aver fatto un importante passo in avanti nella ricerca di uno dei boss mafiosi più sanguinari della storia, riuscendo magari a catturarlo, dopo più di vent'anni di latitanza e ad assicurarlo alla Giustizia come merita per tutti gli omicidi sanguinosi di cui si è macchiato sia come esecutore che come mandante.