Nuove testimonianze per la seconda udienza del processo a Pretoria che vede come unico imputato, per la morte della fidanzata Reeva Steenkamp, Oscar Pistorius.

In aula Oscar Pistorius ascolta nuove deposizioni di alcuni testimoni di quell'infernale 14 febbraio 2013, giorno in cui la sua fidanzata viene raggiunta da quattro colpi d'arma da fuoco.

E proprio quando parla un vicino, un medico tra i primi ad essere accorso dopo l'esplosione dei colpi, che Pistorius scoppia a piangere e per non ascoltare la testimonianza si porta le mani per pararsi le orecchie, come a non voler ascoltare quanto in aula si stava raccontando.

Il testimone racconta di aver visto, una volta entrato nell'abitazione, Oscar Pistorius inginocchiato accanto al corpo senza vita di Reeva urlare e pregare perché non morisse.

Oscar Pistorius non si è mai considerato estraneo alla tragedia: lui ha da subito confessato di aver ucciso Reeva Steenkamp, ma per un fatale errore. Pistorius pensava fossero dei ladri, per questo attraverso la finestra del bagno, ha sparato quattro colpi.

Purtroppo però la prima deposizione di una testimone ha raccontato di urla raggelanti provenire dalla sua abitazione: Oscar e Reeva stavano litigando da circa un ora quando poi si è consumata la tragedia.

In aula, per la seconda udienza, Oscar Pistorius, teneva stretto tra le mani un rosario e ancora una volta si è dichiarato innocente dai tre capi d'accusa: omicidio premeditato, uso di armi in luogo pubblico e detenzione di armi da fuoco non dichiarate.

Presenti i familiari di Reeva, meno che il padre, colpito recentemente da un infarto.