Persone che ottengono sussidi dalla Regione, pur avendo un reddito da 150 mila euro e un patrimonio stimato di 1,2 milioni di euro. Questo è accaduto fino ad oggi in Sicilia, dove il governatore Crocetta sta scoprendo ed espellendo i "falsi precari" inseriti nel progetto Pip.

Il piano riguardante i Pip è stato istituito nel 2001 per sostenere economicamente e per inserire nel mondo del lavoro, ex detenuti e persone svantaggiate. Spesso, queste persone, vengono chiamate a svolgere lavori di facchinaggio, di pulizia e di portierato, ma negli ultimi tempi, circa 500 di essi su un totale di 3 mila, riceveva il sussidio senza svolgere alcuna attività lavorativa. Il caso più clamoroso scoperto dal governatore Crocetta, riguarda un "falso precario" che otteneva circa 800 euro al mese di sussidio, anche se aveva un reddito Isee - l'attestato da presentare per dimostrare di essere indigente - da 150 mila euro.

La Regione Sicilia sta effettuando un vero e proprio 'giro di vite' per espellere i "falsi poveri": da una prima stima, si calcola che siano almeno ottanta i soggetti che hanno ricevuto il sussidio, pur avendo un patrimonio di circa 100 mila euro. Le indagini della Regione si inseriscono in un più ampio disegno, derivante dall'inserimento nell'ultima Finanziaria di una norma proposta dal Movimento Cinque Stelle, che prevede la cancellazione dal sussidio di tutti coloro che hanno un reddito superiore ai 21 mila euro. 

Nel 2010, il governatore della Sicilia, Lombardi, aveva addirittura assunto questi Pip con contratti regolari da 24 ore settimanali, facendo lievitare le spese per mantenerli a 36 milioni di euro l'anno. Il governatore Crocetta, invece, ha revocato tali contratti, tornando ai sussidi che possono anche arrivare a 900 euro al mese. Inoltre, l'attuale governatore della Sicilia ha denunciato infiltrazioni mafiose all'interno dei Pip: i precari che risultavano condannati per reati legati alla mafia, sono stati immediatamente espulsi dal progetto.