La Procura distrettuale di Catania ha dato il via ad una maxi operazione contro la pornografia minorile che ha colpito quasi tutta l'Italia. Sono state disposte delle perquisizioni in diverse città, con 25 persone indagate e al momento 3 arresti. L'accusa è di detenzione e diffusione di video pedo - pornografici attraverso l'utilizzo di internet. Gli arresti si sono verificati a Messina, Napoli e Prato.
In Sicilia, le manette sono scattate per un pensionato di 64 anni; a Napoli per un operaio di 44 anni; a Prato, invece l'uomo arrestato era un impiegato di 41 anni. Nei loro computer, la polizia postale è riuscita a ritrovare circa 20.000 file contenenti materiale legato alla pornografia minorile.
Le indagini della Procura di Catania sono avvenute sotto copertura e si sono soffermate sull'utilizzo da parte dei sospettati del software EMule per diffondere video e immagini pedo - pornografiche. Nel materiale, in particolare, sono stati rinvenuti file che riguardavano abusi sessuali su minori, spesso accompagnati anche da torture.
L'operazione di polizia, partita da Catania, si è allargata ben presto a tutta l'Italia, con perquisizioni che sono avvenute da Messina a Venezia, da Cagliari a Milano, da Bologna a Varese e via via hanno toccato tante altre città. Un fenomeno, quello della pedopornografia minorile che, nonostante il continuo impegno delle forze dell'ordine, non si riesce ancora ad eliminare completamente. Purtroppo, l'utilizzo di internet come strumento di diffusione del materiale favorisce anche i contatti e gli scambi di video e immagini da parte dei pedofili.