Ha aperto il fuoco senza pietà su due centri ebraici del Kansas, uccidendo - bilancio provvisorio - tre persone. Al momento dell'arresto il killer settantenne ha urlato: "Heil Hitler!". La follia omicida dell'uomo, stando alle prime informazioni raccolte dagli investigatori statunitensi, sarebbe stata causata da motivazioni di odio razziale: al momento dell'arresto si trovava in una scuola elementare nella quale si era rifugiato.

Il neonazista ha sparato la prima volta al "Jewish Comunity Center" di Kansas City, uccidendo subito una persona; la seconda vittima invece è stata freddata nel parcheggio della struttura. In un secondo momento, il killer si è spostato nel villaggio di Shalom dove ha ucciso un disabile che si trovava in un centro specializzato.

Una vera e propria sparatoria, quella scatenata dal settantenne, che si è recato al "Lewis and Shirley White Theatre" dove si stavano tenendo delle audizioni di adolescenti per un concorso, il "Kansas City Superstar". Il teatro, in quel momento era affollato da circa 70 persone, tra le quali anche i genitori che erano andati a sostenere i propri figli durante le audizioni. La polizia ha fatto sapere che oltre alle tre vittime iniziali, c'è un quarto ferito, un ragazzo di 14 anni, ricoverato in gravi condizioni all'ospedale di Overland Park.

Alcuni testimoni che hanno assistito alla terribile sparatoria, hanno raccontato che l'uomo, prima di aprire il fuoco, chiedeva alle persone se fossero di religione ebraica e poi gridava "Heil Hitler!". Il "saluto" al Fuhrer è stato ripetuto dall'assassino anche mentre veniva ammanettato dai poliziotti.

Sulla terribile tragedia del Kansas è intervenuto anche il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, il quale ha espresso le sue sentite e commosse condoglianze verso le famiglie che hanno perso i loro cari, colpiti dagli spari del neonazista. Obama ha precisato che: "anche se non disponiamo di tutti i dettagli sulla sparatoria, le informazioni iniziali sono strazianti".

La comunità ebraica italiana ha voluto esprimere il suo cordoglio verso le vittime di questa terribile strage, attraverso una dichiarazione del presidente della comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici: "Il duplice attentato negli States in due luoghi ebraici è un atto che ci lascia con le lacrime agli occhi per le morti dei nostri fratelli e per la rabbia contro chi ancora oggi propaga odio".