Terribile esecuzione in un carcere dell'Oklahoma, Stati Uniti. Un uomo, Clayton Lockett 38 anni, condannato a morte per aver ucciso una donna con un colpo di pistola e per averla sepolta ancora viva. Durante l'iniezione letale, l'uomo è stato sottoposto ad atroci sofferenze per via di una vena che si è rotta facendo fuoriuscire i veleni, assorbiti solo parzialmente. L'esecuzione è stata sospesa dopo 20 venti minuti; i testimoni riferiscono che Clayton ha tentato di sollevarsi dalla sua posizione.
Le sue urla erano strazianti e dopo un ultimo urlo è spirato a causa di un infarto dovuto alle tre sostanze iniettate.
La sua morte è stata dichiarata dopo 45 minuti dall'inizio dell'esecuzione.
La procedura dell'iniezione letale prevede la somministrazione al condannato di tre diverse sostanze che hanno il compito di sedare il condannato, paralizzare il sistema respiratorio e fermare il cuore. Questa volta però qualcosa non è andato per il verso giusto. Successivamente all'esecuzione di Clayton Lockett era prevista anche l'iniezione letale per un altro condannato a morte, Charles Warner 46 anni, condannato per aver stuprato ed ucciso il figlio della fidanzata di 11 mesi, la cui esecuzione è stata sospesa e rinviata tra due settimane.
Gli avvocati dei due condannati a morte avevano, nei giorni scorsi, fatto richiesta per conoscere la composizione del cocktail letale ma gli era stata negata dato che esiste una legge in Oklahoma ch vieta di divulgare il nome dei medicinali affinchè non vi siano pressioni sulle case farmaceutiche.
Questo fatto riapre il dibattito sull'opportunità di utilizzare ancora la pena di morte, presente in diversi stati americani ma probabilmente non rispettosa dei diritti civili di ogni uomo.