Uno spaventoso attentato si è verificato in Pakistan in queste ultime ore. A Rawalpindi, città di circa 3 milioni di abitanti gemellata con Islamabad, è scoppiata una bomba nel mercato, all'ora di punta, quando sul posto c'erano almeno 2000 persone, come ha riportato anche Muhammad Khalid Khattak, ispettore capo della polizia di Islamabad: "Al momento della detonazione nel mercato c'erano circa 2000 persone".
Attualmente, le vittime della terribile esplosione sarebbero ventitré, mentre ci sarebbero circa cinquanta feriti, due dei quali in condizioni piuttosto critiche. Si tratta, però, di un bilancio provvisorio, e non si può escludere che i numeri possano cambiare da un momento all'altro. L'attentato al mercato di Rawalpindi è stato realizzato con una grossa bomba artigianale, di 4-5 chilogrammi, nascosta in una cassa di frutta, che al momento dell'esplosione ha avuto un raggio d'azione piuttosto ampio. Addirittura, l'impatto è stato così forte da aprire al centro della strada un cratere del diametro di circa un metro e mezzo.
In questo momento, le indagini sono ancora in corso per capire le motivazioni che hanno portato a commettere l'ennesimo attentato nello Stato dell'Asia meridionale. Lo scoppio è avvenuto lontano da qualsiasi obiettivo militare: infatti le Forze Armate pakistane hanno il loro quartier generale a Islamabad, capitale del Pakistan e sede della Repubblica islamica federale. Negli ultimi tempi, il Governo pakistano sta portando avanti dei colloqui di pace con alcuni gruppi di Talebani ribelli che vogliono il ritiro delle truppe da alcune zone tribali, la liberazione dei prigionieri e l'introduzione di leggi islamiche. I Talebani dovrebbero osservare una tregua dagli assalti fino al 10 aprile, ma al loro interno ci sono dei gruppi di dissidenti, e inoltre in Pakistan esistono anche tante altre fazioni terroristiche.