È forse uno dei progetti più travagliati nella storia delle Grandi Opere a livello europeo. La Tav, la line ferroviaria europea ad alta velocità, che dovrebbe permettere di trasportare persone e mezzi su treni e tracciati moderni e veloci, fatica ancora a decollare. Ben note sono le proteste degli abitanti della Val di Susa e di molte associazioni per la tutela del territorio a cui i vari governi italiani hanno risposto spesso con mezzi non adeguati e unicamente repressivi.

Il problema francese.

Questa volta però a mettere a serio rischio la realizzazione dell'opera, non sono problematiche provenienti dal versante italiano ma da oltralpe, dalla Francia.

Mancano cioè le coperture economiche da parte del governo francese del presidente Hollande, che versa in una grave crisi economica, oltre che politica, e che rischia pertanto di arrivare al prossimo appuntamento europeo per la distribuzione dei cofinanziamenti impreparato e non in regola. L'allarme a tal proposito è stato lanciato dal Transalpine, ovvero il comitato che riunisce tutti i soggetti interessati alla Tav, ed è stato rilanciato poi dalla versione on-line de "Il Sole 24 Ore".

Le prossime scadenze.

In questo clima di incertezza, la prossima scadenza fondamentale per il Governo francese sarà quella dell "appel à project", ovvero il bando tramite il quale, a settembre, l'Unione Europea stabilirà quali siano le opere di trasporto che abbiano i requisiti necessari ai fini dell'ottenimento del cofinanziamento europeo. Se dunque la Francia non troverà in fretta le coperture necessarie, la linea ad alta velocità Torino- Lione, rischierà ancora una volta di rimanere un miraggio.