La Cina è un paese immenso, dove tutto è in proporzione. Il“China-Daily Europe” è uscito oggidì conuna notizia di cronaca che ha del surreale, almeno per la mentalitàoccidentale. La protagonista dell’incredibile disavventura coniugale si chiamaWu Chunxia, che si è fatta più di 100giorni di manicomio dopo una lite con il marito, che le negava di vedere ilfiglio e al tempo stesso il divorzio.

Wu Chunxia ha iniziato la sua battaglia legale contro ilmarito nel 2009. Recandosi a Pechino perpresentare la sua petizione contro dilui, lungo il percorso è stata inopinatamente arrestata dalla polizia, conl’accusa di essere senza documenti.

Risultato: 132 giorni di manicomio “rieducativo” tra sofferenze e stentia non finire, costretta ad una terapia farmacologica da abbattere un cavallo di razza.

L’esperienza manicomiale-concentrazionaria della povera Wu Chunxia è degna di veracommiserazione: infatti, la poveracciastata trattata come fosse una paranoicaschizofrenica, e pertanto sottoposta atrattamento con elettroshock tre voltela settimana e imbottita di psicofarmacitre volte un giorno, nonché costretta a convivere in una stanza con cinque pazienti con graviproblemi di salute mentale, che urlavano tutta la notte, e, dulcis in fundo,senza che i parenti potessero farle visita in ospedale.

Poi, improvvisamente, il colpo di scena.

Wu Chunxia,praticamente disperata, tenta il suicidio, e dopo il fatto è rilasciata.Nonostante l’esperienza devastante, Wu Chunxia intenta un’azione legale control’ospedale e la polizia. La cosa vainaspettatamente in porto e “la Corteemette il suo giudizio finale, riconoscendo che l'autorità di polizia locale ha effettivamente commesso un illecito amministrativo”.

WuChunxia cita in giudizio anchel'ospedale psichiatrico, ottenendo un risarcimento di 145.300 yuan (circa 23.000 dollari) .

Wu Chunxia dice di essersi un po’ ripresa dopo l’odisseapatita, e di voler fare d’ora in avanti una vita più tranquilla. Bene, la cosaè perfettamente comprensibile. Quelche si capisce un po’ di meno è però il fatto che abbia dichiarato di “volersi formare unanuova famiglia”.

Decisamente una vita da single sarebbe maggiormenteauspicabile, anche perché la poveretta ha dichiarato che il suo cuore non è piùquello di una volta.

E non si stenta a crederlo … Ma se possiamo permetterci di dare unconsiglio, diremo, con i nostri Maggiori, che “bis repetita non semper iuvant”(le cose fatte due volte non sempre riescono bene).