L'hanno ribattezzata "droga degli schiavi" perché gli assuntori sono in grado, dopo averla inalata, di lavorare ininterrottamente anche per quindici ore. E non sembra un caso che il maxisequestro - il secondo più importante dell'Italia del Nord - di metanfetamina cloridrato in cristalli, sia avvenuto in un albergo - gestito da cinesi - di Reggio Emilia situato nella Chinatown cittadina, a ridosso della stazione ferroviaria. Il valore della droga sequestrata è di circa quattrocentomila euro. La sostanza era stata nascosta in boccette di profumo.
In manette sono finiti un cittadino cinese e due vietnamiti. L'identità di questi ultimi due, che avrebbero agito da corrieri, era completamente sconosciuta alle forze dell'ordine: di loro, infatti, non c'era alcuna traccia nelle banche dati interforze. I due vietnamiti sono stati trovati in possesso di passaporti rilasciati dalle ambasciate del loro Paese in Repubblica Ceca e Polonia.
Le indagini dei carabinieri erano partite dopo l'arresto alcune settimane fa di un altro cittadino cinese trovato in possesso di una ventina di dosi della sostanza. Un'intensa attività investigativa ha permesso di intercettare il carico entrato in Italia con i due corrieri vietnamiti.
La nuova droga, che si sta diffondendo anche tra i giovani, potrebbe essere stata destinata ad alcuni titolari di laboratori clandestini, che la farebbero assumere ai propri dipendenti per non fargli avvertire la fatica e costringerli quindi a turni di lavoro anche di quindici ore al giorno.
L'assunzione di metanfetamina cloridrato in cristalli toglierebbe, inoltre, anche il senso di fame. Due "vantaggi" che tornerebbero utili al sistema schiavistico di cui molti lavoratori cinesi sono vittime ad opera di loro stessi connazionali.