Si allarga a macchia d'olio la caccia alle tangenti sull'Expo 2105. Sulle orme della "cupola" spunta l'infiltrazione della 'ndrangheta. Si cerca la 'ndrangheta nell'inchiesta Breakfast, che ha portato all'arresto di Scajola, ed ora si parla di infiltrazioni mafiose: secondo i pm, che seguono le indagini, Claudio Gittardi e Antonio D'Alessio, nell'assegnazione degli appalti dell'Expo 2015 e della "Città della Salute".

I legami con la 'ndragheta

Il legame tra le cosche e la "cupola" guidata da Frigerio, Greganti e Grillo, sembra essere Carlo Chiriaco, ex dirigente dell'Asl di Pavia, che secondo gli inquirenti "avrebbe favorito gli interessi economici della 'ndrangheta garantendo appalti pubblici".

L'uomo avrebbe fatto da intermezzo tra cosche e noti politici per permettere alle prime di ottenere gli appalti. Ricordiamo che su Chiriaco pende una condanna per concorso esterno in associazione mafiosa all'interno della maxi operazione "infinito" condotta il 13 luglio 2010.

Le mani sul nucleare

Secondo gli inquirenti la "cupola, che faceva ombra sull'Expo 2015, in via di smantellamento, è abbastanza ramificata da colpire più settori degli appalti pubblici. Oltre all'Expo 2015 e alla sanità, che vede in primo piano la falsificazione degli appalti milionari per la "Città della Salute", sembra che nel mirino fosse presente anche lo smantellamento e la decontaminazione della centrale nucleare di Trino Vercellese.

Quello della centrale era un appalto dal valore di ben duecentoquaranta milioni di euro che faceva gola.

Domani gli interrogatori di garanzia

Gli indagati che secondo gli inquirenti avrebbero svolto riunioni organizzative fino ad una settimana prima dell'esplosione del caso domani si troveranno al cospetto del gip per rispondere all'interrogatorio di garanzia, con le accuse di turbativa d'asta, associazione a delinquere e corruzione.