Un tragico incidente è avvenuto alla stadio di Kinshasa, la capitale della Repubblica Democratica del Congo, durante la partita di calcio tra due squadre molto popolari:  l'Asv Club e il Tout Puissant Mazembe per l'ultima giornata di play-off. Sul risultato di 1-0 per il Mazembe, i tifosi dell'altra squadra, che non hanno apprezzato il gioco dei calciatori dell' Asv Club, hanno cominciato a lanciare vari oggetti in campo costringendo l'arbitro a interrompere la partita più volte.

Dopo poco è scoppiata una vera e propria rissa tra tifoserie, con lanci di pietre e con l'intervento della polizia che ha cercato di placare lo scontro con gas lacrimogeni.

Ma il peggio è avvenuto quando, nella fuga precipitosa, è crollato un muro dello stadio e si sarebbe rotta una porta causando la morte di 15 persone e di 21 feriti, come ha riportato la radio congolese Okapi.

Il bilancio è stato confermato dal governatore della città Andrè Kimbuta che si è recato all'ospedale Mama Yemo, accompagnato dal ministro dell'interno Richard Muyej, dove erano stati trasferiti alcuni feriti. Kimbuta, affranto da ciò che è accaduto, ha promesso che ci sarà, in tempi molto brevi, una commissione d'inchiesta per individuare eventuali responsabilità.

Per l'ennesima volta ci si ritrova a parlare della parte brutta del calcio, quella parte fatta di violenza, quella parte che divide e mai unisce i tifosi. Basterebbe un po' di buonsenso, forse, per riuscire ad evitare tragedie come quella che si è verificata a Kinshasa.