È stato pubblicato in rete un video delle trecento giovani, studentesse, rapite da Boko Haram, in Nigeria. I estremisti islamici autori del rapimento hanno reso noto che "le liceali rapite sono state convertite all'Islam - aggiungendo che - saranno liberate in cambio dei nostri prigionieri". Le giovani divengono così solo merce di scambio, il movente del rapimento viene a concretizzarsi, ma il governo risponde a tono comunicando, per mezzo di un consigliere del presidente, che "non ha intenzione di pagare un riscatto: la vendita di esseri umani è un crimine contro l'umanità".

Il video

Nel video, della durata di ben diciassette minuti, vengono riprese circa cento delle trecento ragazze coperte in volto da un velo nero e in preghiera. La diffusione e la realizzazione del filmato è ad opera di un gruppo di integralisti islamici: proprio il leader del gruppo Abubakar Shekau, durante le riprese, descrive le condizioni delle giovani e detta i termini per il rilascio.

Il ruolo degli Stati Uniti

Il governatore dello stato nigeriano del Borno comunica "Sappiamo dove sono". Così sembra che le forze corse in aiuto del governo nigeriano, Francia, Gran Bretagna e in prima linea gli Stati Uniti possano essere ben catalizzate su una precisa area di ricerca.

L'aiuto americano sarà sia militare che diplomatico. Gli Stati Uniti, sembrano disposto, a spedire in Nigeria circa 850 soldati e con essi mezzi blindati e armi.

Altro aiuto verrà dato nelle ricerche, infatti, gli aerei militari americani potrebbero supportare quelli nigeriani durante gli scandagliamenti nell'area incriminata. Altro ruolo degli Usa sarà fornito per mezzo dell'Intelligence americana che avrà in compito di portare a termine le indagini, cercando di scoprire in breve tempo la precisa locazione degli ostaggi.