Il Decreto Legge Irpef varato dal Governo Renzi sta avendo pesanti ripercussioni sulla Rai. L'azienda televisiva di Stato, infatti, è stata chiamata a versare 150 milioni di euro per contribuire al risanamento dei conti pubblici, ed ora a Viale Mazzini stanno studiando cambiamenti nel palinsesto e cospicui tagli a trasmissioni ed eventi per ridurre i costi e recuperare il denaro da pagare allo Stato.
Non basterà, infatti, un'eventuale quotazione in Borsa di RaiWay, ma sarà necessario intervenire sulla programmazione. Il primo settore che subirà dei pesanti tagli sarà quello del calcio, in primis dei prossimi Mondiali in Brasile. Il budget stanziato per mandare in onda partite e programmi sul campionato del Mondo, attualmente ammonta a 8 milioni di euro, ma la volontà dell'azienda è quella di ridurre fino a 3 milioni la cifra da mettere a disposizione dell'evento calcistico. Dunque, una drastica riduzione del numero di inviati da mandare in Brasile per seguire esclusivamente le gare della Nazionale italiana, mentre per il commento e la telecronaca dei match delle altre squadre, collegamenti dagli studi di Roma senza avere giornalisti e telecronisti sul posto.
Ma anche le idee per nuovi programmi potrebbero essere cestinate a fronte del progetto risparmio. In questi ultimi mesi, in Rai si è discusso molto su eventuali novità da apportare al pomeriggio di Raiuno che soprattutto quest'anno è stato costantemente battuto da Canale 5. Le idee al vaglio della dirigenza erano la cancellazione di "Verdetto Finale", rimpiazzato da un nuovo game - show, un prolungamento della "Prova del Cuoco" fino alle ore 15 e infine "La Vita in Diretta" con la nuova coppia Cristina Parodi - Marco Liorni. Il ridimensionamento economico, però, potrebbe bloccare tutti questi cambiamenti e lasciare il pomeriggio di Raiuno così com'è, a costo di continuare a perdere la battaglia dell'auditel con le reti Mediaset.
Neanche i telegiornali possono stare tranquilli: pare che sia stata avanzata la proposta di tagliare il Tg1 Economia, poco apprezzato dal pubblico. Ci sarà molto da discutere ai vertici di Viale Mazzini per capire come muoversi, tenendo conto dei 150 milioni di euro da pagare allo Stato. La decisione è ardua, perché lasciare in vita programmi che non hanno più il riscontro del pubblico potrebbe essere dannoso, ma rischiare di lanciare nuovi format in questa fase di spendig review potrebbe essere pure un forte rischio per la Tv pubblica.