Si è conclusa la prima giornata del G7 a Bruxelles, con accordo unanime da parte dei sette Capi di Stato e di Governo nel condannare il comportamento della Russia nei confronti dell'Ucraina. In particolare, il vertice ha voluto diffondere un comunicato ufficiale nel quale si è chiaramente schierato contro l'appoggio che i russi stanno dando alla fazione separatista ucraina. I sette grandi hanno invitato la potenza russa a non minacciare più l'integrità territoriale dell'Ucraina, evitando azioni illegali come l'annessione arbitraria della Crimea.
Un segnale importante di unità d'intenti in un vertice che, dopo 16 anni, è avvenuto proprio senza la Russia. Soprattutto, i Capi di Stato e di Governo si sono trovati tutti d'accordo nell'invitare Putin ed i suoi uomini a fare un passo indietro per evitare l'inasprimento delle sanzioni nei confronti della Federazione russa e l'introduzione di altre ancora più aspre. Il G7 ha chiesto ai russi di ritirare le truppe che si trovano lungo il confine con l'Ucraina, di riconoscere i risultati delle elezioni presidenziali avvenute il 25 maggio e infine di interagire sui separatisti affinché posino le armi e rinuncino alla guerriglia interna. Infine, i membri del vertice hanno confermato il loro sostegno al nuovo corso ucraino affinché continui a portare avanti una politica moderata e di legalità.
Dopo questa decisa presa di posizione dei sette grandi, sarà fondamentale l'incontro con Vladimir Putin che avverrà in Francia, in occasione delle celebrazioni per il 70° anniversario dello sbarco in Normandia. Si spera di arrivare ad un accordo comune col dialogo, escludendo così misure restrittive e parzialmente punitive come le sanzioni.