Non gli ha mai fatto conoscere l'amore e il senso di protezione che può dare un padre, ma solo orrore e violenza. Questa è stata, fino all'età di 10 anni, la vita familiare di un bambino di Ostia, affidato alle cure di una casa famiglia, dopo che il tribunale dei minori aveva stabilito l'incapacità di entrambi i genitori nel crescerlo. Ma la verità più raccapricciante è emersa proprio durante i colloqui che il bambino, ora adolescente, ha avuto con gli psicologi: gli abusi sessuali da parte del padre.
L'uomo, un cinquantenne addetto alle pulizie nella X sezione del Tribunale di Roma, fino a quando il figlio non gli è stato tolto dalla legge, ha continuato ad abusarne. Il ragazzino, all'inizio, non riusciva neanche a parlare con gli psicologi per raccontare le terribili molestie subite dal genitore. Poi ha accennato al fatto che il papà pretendesse: "ciò che un uomo fa con una donna", quindi ha trovato la forza di scrivere nei dettagli le violenze sessuali alle quali è stato sottoposto in questi lunghi, interminabili anni di infanzia bruciata.
Il padre orco, mentre attraversava in manette i corridoi del palazzo di Giustizia per il quale lavorava, ripeteva: "Non mi aspettavo di tornarci da imputato e per accuse infondate", e anche durante il processo ha più volte ribadito la sua innocenza. Tuttavia, le prove schiaccianti raccolte dagli inquirenti lo hanno inchiodato e messo di fronte alle sue terribili responsabilità. Il pm Pierluigi Cipolla aveva chiesto una condanna a 7 anni di carcere, mentre il giudice ha sentenziato che l'uomo dovrà restare in prigione per maltrattamenti, ma soprattutto per violenza sessuale sul figlio, per 10 anni. Si tratta, purtroppo, dell'ennesimo caso di abusi e molestie su minorenni da parte dei genitori, e questa terribile vicenda è emersa a pochi giorni da un'altra storia di violenza, quella riguardante un informatico romano, condannato a 12 anni di reclusione per violenze sulla figlia di 8 anni.