Non c'è pace per Milano, flagellata dal maltempo e di nuovo in balìa della pioggia che, caduta abbondantemente nella prima mattinata di sabato 26 luglio, ha provocato per l'ennesima volta l'esondazione del fiume Seveso. Intorno alle 7:30 del mattino, è stato lanciato un nuovo allarme per il secondo straripamento in poco più di due settimane da parte del fiume, che ancora una volta ha colpito soprattutto la zona nord del capoluogo lombardo, in particolare il quartiere Niguarda.

Come accadde lo scorso 8 luglio, sulla strada si sono riversati dai 10 ai 20 centimetri d'acqua e, naturalmente, la città è rimasta bloccata e il traffico è andato in tilt. E siccome i guai non vengono mai soli, la bomba d'acqua che si è abbattuta su Milano, ha causato il crollo dell'asfalto in una via centrale e l'apertura di una voragine la cui ampiezza è di 6 metri per 3, per una profondità di almeno 12 metri. I vigili del fuoco, la polizia municipale, le forze dell'ordine e alcuni tecnici specializzati del Comune sono accorsi sul posto per capire come si sia potuto verificare un crollo di siffatte proporzioni, e soprattutto per studiare come riparare il danno causato dal maltempo. Nel frattempo, per sicurezza, è stato chiuso il corso di Porta Romana.

Secondo le prime informazioni diffuse dai vigili del fuoco e dalla polizia, il maltempo non avrebbe fatto registrare, per fortuna, danni alle persone. Per quanto riguarda la viabilità, invece, sono state chiuse al traffico molte strade e piazze, in particolar modo quelle che portano al centro direzionale della città meneghina. Per fortuna, al momento, i disagi per i cittadini sono minimi, poiché essendo sabato, il flusso di automobili che si recano verso i posti di lavoro non è molto intenso. Le previsioni meteo invitano a tenere alta la guardia, poiché il Nord Italia dovrebbe essere attraversato, per tutto il weekend, da una pesante ondata di maltempo. Dopo gli allagamenti del 25 giugno e dell'8 luglio, a Milano adesso c'è una certa preoccupazione per questa nuova esondazione del Seveso e per la perturbazione ancora in atto.