La Farnesina ha comunicato che Marco Vallisa, tecnico italiano che lavora in Libia, è "irreperibile" da questa mattina ed è stata avvertita la sua famiglia. Il nostro ministero degli Esteri ha anche aggiunto che sono stati attivati tutti i canali per rintracciarlo. Non si hanno ancora molti dettagli sulla notizia data per prima dalla pagina Facebook dell'emittente Lybia International Channel che ha riferito che si sono perse le tracce del nostro connazionale. Egli ha 53 anni e lavora spesso con grandi aziende anche all'estero. Secondo quanto si apprende nel momento del rapimento era accompagnato da altri due colleghi cioè il bosniaco Petar Matic e del macedone Emilio Gafuri.
I tre sono dipendenti dell'azienda "Piacentini Costruzioni", con sede a Modena, la quale ha confermato la notizia data dalla Farnesina.
Non è la prima volta che nostri connazionali, come il tecnico Gianluca Salviato ancora nelle mani dei rapitori, vengono sequestrati nel paese e all'estero come padre Paolo Dall'Oglio tenuto prigioniero in Siria dal luglio del 2013 da estremisti islamici vicini ad Al Qaeda e del cooperante umanitario Giovanni Lo Porto rapito dal gennaio 2012 al confine tra Pakistan e Afghanistan. Questi eventi dimostrano ancora una volta come l'instabilità del nord Africa e di altre zone del mondo mettano a rischio l'incolumità dei cittadini stranieri e mostrano l'urgenza di interventi appropriati della comunità internazionale per evitare che le guerre in corso creino una situazione pericolosissima che danneggi i lavoratori e le imprese italiane e occidentali.