Un violento nubifragio trasforma un luogo ameno in un inferno di acqua e fango. Intorno alle 22.30 del 2 agosto, in località Molinetto della Croda di Refrontolo, lungo gli argini del torrente Lierza, nel Trevigiano, si è abbattuta una 'bomba d'acqua', che ha causato 4 morti e 8 feriti. La catastrofe è avvenuta mentre un centinaio di turisti stavano partecipando alla "Festa degli Omeni", un appuntamento storico riservato ai soli uomini che, tra grigliate, vino e allegria, ridicolizzano i fuseaux indossati dai soldati di Napoleone Bonaparte, rispetto alle più virili 'brache' da lavoro dei montanari veneti. La pioggia battente, in poche decine di minuti, ha fatto esondare le acque del torrente, che, non defluendo a causa della probabile ostruzione provocata dallo scivolamento nell'alveo del torrente di materiali vari, l'hanno trasformato in una diga senza controllo. Un'onda di acqua e fango di oltre 3 metri ha travolto persone, auto, due container, abitazioni e varie strutture ricettive, causando quattro morti: Giannino Breda, 67 anni, Maurizio Lot, 52 anni, Fabrizio Bortolin, 47 anni, Luciano Stella, 54 anni, e 8 feriti ricoverati a Treviso, 6 dei quali ancora in ospedale, tra cui uno in rianimazione. I soccorsi hanno visto impegnati per tutta la notte i Vigili del Fuoco, il nucleo sommozzatori di Vicenza, le squadre Saf (speleo, alpino, fluviali), le unità cinofile, il locale comando dei Carabinieri, medici ed infermieri del 118. Al termine dell'ondata, il parcheggio è rimasto sommerso da oltre 2 metri e mezzo di acqua, che lentamente è defluita nel corso della notte. Solo alle prime luci dell'alba, il difficoltoso lavoro di verifica delle carcasse delle auto travolte dall'acqua è stato concluso con l'amaro bilancio. Successivamente, la zona è stata messa in sicurezza dai Vigili del Fuoco e dalla Protezione Civile, operazione non semplice, considerata la viabilità ridotta e l'isolamento della zona. Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha dichiarato che si tratta della "più tragica alluvione dal '66", e, dopo aver sorvolato in elicottero la zona, ha assicurato che si tratta di una zona localizzata.
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, esprime "la propria solidarietà alla comunità locale e la sua commossa partecipazione al dolore delle famiglie delle vittime e l'augurio di pronta guarigione ai feriti". Inoltre, manifesta grande apprezzamento a quanti si sono impegnati nelle complesse operazioni di soccorso. Intanto, la procura della Repubblica di Treviso ha aperto un fascicolo, senza indagati, per accertare le eventuali responsabilità. Il governo, dal canto suo, ha fatto sapere che stanzierà 1,1 miliardi per il dissesto e le opere idriche (650 per cantieri antidissesto e 480 milioni per l'idrico).