Anche per il prossimo mese di settembre l'ENCI (Ente nazionale cinofilia italiana) ha in calendario un lungo elenco di manifestazioni per l'animale di compagnia più diffuso nelle case degli italiani: il cane. Tra mostre e concorsi nazionali ed internazionali se ne contano più di venti. L'ENCI, abitualmente, ogni anno organizza più di 2000 esposizioni canine sotto varie forme di cui più o meno 1250 come prove di lavoro e più di 400 come esposizioni. Talvolta sono oltre 100.000 i cani partecipanti.

Ma il dato che lascia più sbalorditi con la crisi economica che porta ad aggiungere sempre più buchi alla cinghia da stringere sono i consumi per l'alimentazione industriale per i cani (ed i gatti).

Secondo il Rapporto del 2014 di Zoomark - Assalco (cui aderisocno oltre il 90% delle aziende produttrici italiane di alimenti per animali) il mercato del pet food (per cani e gatti) cresce dell'1,7%. Oramai il cane fa sempre più parte della famiglia al punto che all'incirca l'89% dei proprietari afferma di non fare mancare proprio nulla. Neppure in questo momento di difficoltà finanziaria.

Gli alimenti per i cani valgono intorno ai 716,1 milioni di euro. Ed a questo importo deve essere sommato il fatturato degli snack & treats, ossia prodotti con scopi funzionali e da spuntini. La crescita registrata è del 13,6% per un totale di 116 milioni di euro. Il mercato è in crescita perché i proprietari non rinunciano a garantire al proprio animale un'alimentazione sicura, corretta e bilanciata.

Quindi il trend positivo del mercato è vincolato all'acquisto di alimenti di alta qualità nell'ottica del benessere del proprio animale.

Ed altri valori in crescita si continuano a registrare pure nelle catene petshop, circa il 18%; con le opportunità legate ad internet e con i canali di nicchia detti mobili, cioè gli scaffali del vicino negozio di casa.

Alla realizzazione dei suddetti dati ha partecipato -come negli anni precedenti- l'ANMVI (Associazione nazionale medici veterinari italiani). Il presidente dell'Assalco, Luigi Schiappapietra, ha dichiarato: "Il contesto economico non ha avuto ricadute eccessivamente negative sul nostro comparto perché i pet sono considerati membri della famiglia a tutti gli effetti e l'acquirente di pet food non è disposto a rinunciare ad alimenti correttamente bilanciati, sani e studiati appositamente per le esigenze del pet".

Peraltro vale la pena ricordare che l'Italia è uno dei primi paesi europei che può vantare più razze autoctone e di antica origine. Attualmente se ne contano 14 e sono: cane pastore bergamasco, maltese, bolognese, pastore maremmano-abruzzese, bracco italiano, mastino napoletano, cirneco dell'Etna, segugio italiano a pelo raso, segugio italiano a pelo forte, cane corso, lagotto romagnolo, spinone, piccolo levriero italiano, volpino italiano. E tra i progetti dell'ENCI non manca quello, appunto, di favorire la conoscenza e la diffusione delle razze italiane sia in casa nostra che all'estero.