Un vero e proprio inferno si è scatenato a Taiwan, nella notte. Esplosioni e incendi hanno devastato la città di Kaohsiung, provocando ben 24 morti e ben più di 270 feriti. L'enorme tragedia sarebbe avvenuta per una serie di fughe di gas da condutture dell'azienda statale CPC Corporation. Le esplosioni pare siano state talmente forti che l'onda d'urto ha spazzato via e distrutto automobili e motociclette, aprendo delle profonde voragini nelle strade.

Secondo le prime informazioni che giungono dall'isola asiatica, il quartiere maggiormente colpito sarebbe quello di Cianjhen, nella parte meridionale di Taiwan, una zona ampiamente abitata e nei pressi della quale c'è anche il distretto industriale dove sorgono numerose fabbriche petrolchimiche. Il governo del Paese asiatico ha comunicato che nel corso della notte si sarebbero susseguite almeno cinque esplosioni, provocate quasi certamente da una fuga di propilene, un alchene che in natura si presenta come un gas altamente infiammabile. Questo tipo di gas è utilizzato quasi esclusivamente nelle industrie e non è di uso pubblico. Tuttavia, al momento non ci sono ancora certezze sulle cause delle terribili esplosioni che hanno messo in ginocchio un intero quartiere nella seconda città di Taiwan.

Le fotografie e i video trasmessi dai media asiatici mostrano incendi apocalittici, veicoli ribaltati e strade distrutte, mentre molti testimoni hanno raccontato che ad un certo punto si sono viste anche delle palle di fuoco innalzarsi verso il cielo. I pompieri, intervenuti d'urgenza, sono riusciti a domare le fiamme e molte persone residenti nelle aree colpite dalla catastrofe sono state trasferite all'interno di alcuni edifici scolastici. Quattro vigili del fuoco, nel corso delle operazioni, sono rimasti uccisi dalle fiamme. In questo momento le indagini per capire cosa sia realmente accaduto nel distretto industriale sono ancora in corso, mentre circa 12mila persone risultano senza corrente elettrica e quasi 24mila non hanno a disposizione il gas.