Che in Francia la popolazione sia sempre stata più inquieta che nel Belpaese (e, talvolta, non è male la protesta radicata) è fatto noto da tempo, non solo per il 1789, con l'avvio della rivoluzione, ma anche, soltanto scorrendo le cronache, per i numerosi sabotaggi che i "cugini gallici" diedero ai tedeschi durante la seconda guerra mondiale.

L'altra notte, infatti, gli agricoltori francesi, esasperati dalle sanzioni che la Russia ha comminato al paese d'oltralpe per essersi schierata sulla vicenda Ucraina, hanno deciso di passare ad alcune vie di fatto le quali, senza dubbio, non possono passare inosservate.

Hanno, infatti, protestato contro il governo prendendo di mira la nuova agenzia delle entrate nella cittadina di Morlaix, in Bretagna.Un centinaio di agricoltori, evidentemente tratti dalla disperazione, ha dato alle fiamme la sede dell'agenzia cittadina, impedendo anche ai vigili del fuoco di spegnere l'incendio. Prima hanno usato i loro trattori con i rimorchi per scaricare carciofi, cavolfiori e letame, senza peraltro dimenticarsi di fracassare qualche finestra per le strade quindi durante la notte, il "falò" al palazzo.

Il tutto è dovuto, come accennavamo, al fatto che gli agricoltori non riescono a riprendersi dal calo dei prezzi dei loro prodotti, indotti dall'embargo decretato dalla Francia alla Russia.

Embargo voluto dal Governo francese, in linea con quanto decretato dall'Unione Europea, ma i costi del quale sono finiti per intero su chi produce vivendo del proprio lavoro (come avviene in Italia, se si pensi che la sola Lombardia agricola abbia perso il 40% del mercato per lo stesso motivo).Si parla tanta da parte di molti governi Europei della crisi, del problema del lavoro, del debito, del PIL alla corda, ma, di fatto, si agisce con scelte che non aiutano - anzi, acuiscono - tali problemi. Non sarebbe ora che si decidesse sul serio di lavorare per i cittadini che ogni stato dovrebbe degnamente rappresentare sul proprio territorio e su quello Europeo?