L'editoria ancora in crisi. Anzi, sempre più difficile la situazione della carta stampata. I motivi sono molteplici, ma, essenzialmente, due le principali cause, almeno sentendo l'opinione più diffusa tra i lettori italiani.

Innanzitutto, la crisi economica fa sì che le famiglie introducano una scaletta di priorità, dove il quotidiano, anche a fronte di altri mezzi d'informazione, scende negli ultimi posti. D'altra parte, con il costo di un quotidiano, molti preferiscono comperare 1 litro di latte.

Il secondo motivo è dato da un fatto che dovrebbe fare riflettere: i giornalisti della carta stampata sono sempre meno credibili per gli italiani.

Sono, infatti, visti come individui al servizio del potere. In effetti, troppi editori hanno interessi diretti con la politica e con quanto vi ruota direttamente attorno, sicché è lecito che appaia presso il lettore medio la sensazione di notizie non sempre espresse in piena libertà e, talora, ampiamente amputate.

Quale delle due cause sia la principale, resta il fatto che le cifre del settore non accennano ad invertire la rotta. In calo il numero di stabilimenti di stampa dei quotidiani: nel 2011 erano 92, oggi, a 2 anni di distanza, sono 77 con una riduzione di 15.

Anche il numero dei poligrafici è in discesa: nel 2012 i professionisti con contratto risultano 5.065 con una diminuzione di 424 unità rispetto al 31 dicembre 2011.

Sono dati emersi a Bergamo dove è stato presentato da "Wan-Ifra" il Rapporto sull'industria italiana dei quotidiani realizzato dall'Asig, l'Associazione stampatori italiana giornali e dall'Osservatorio tecnico 'Carlo Lombardi'.

Tra gli indicatori della crisi del settore anche la riduzione della retribuzione annua lorda media dei poligrafici che è scesa dell'1,2% nel 2012 (44.037 euro) rispetto all'anno precedente.

I dati attestano così - componendo un'anagrafe dell'industria italiana dei quotidiani - che ad oggi sono attive 155 testate quotidiane, 116 società editrici, 77 stabilimenti di stampa, 87 concessionarie di pubblicità e 147 agenzie di informazione, ritenendosi per queste ultime delle strutture che forniscono informazioni su diverse piattaforme e di varia natura e semilavorati.