La difesa di Bossetti è all'opera per provare la non colpevolezza dell'assistito, accusato di avere provocato la morte della giovanissima Yara Gambirasio. Quello che i legali intendono far valere nel processo è piuttosto semplice: la lunga esposizione agli agenti atmosferici potrebbe aver deteriorato in modo significativo le tracce di dna presenti sul corpo e nella zona dell'efferato crimine. Gli avvocati difensori sono Salvagni e Gazzetti. Una tesi che non si fatica a valutare come fattore da tenere ben presente ai fini dell'accertamento delle penali responsabilità dell'accusato Bossetti, che secondo le tesi dei PM potrebbe essere il famoso "Ignoto1" che sulla base del dna ritrovato sarebbe poi l'omicida.

Più sorprendente un'altra contestazione della difesa che sottolinea che non ci sono piccole parti di calce che emergono dall'autopsia (Bossetti fa il muratore).



Gli Avv. Salvagni e Gazzetti contestano anche altro: a loro dire non ci sarebbero neanche prove certe sul rilievo della cella telefonica di Bossetti stesso che non sarebbe stato agganciato a Mapello bensì a Brembate. Sono molte quindi le cose da chiarire. Sulla base di tali clamorose novità emerse il 23 settembre 2014 possiamo stare certi che la battaglia giudiziaria sarà dura e purtroppo non mancherà di alimentare e soddisfare la nota morbosità mediatica da parte dell'opinione pubblica che, per motivi a volte oscuri, si fossilizza molto sugli viluppi di una particolare tipologia di processo.

Pesante il giudizio della pubblica opinione

Il classico effetto del "mostro sbattuto in prima pagina" sta creando problemi seri a Bossetti in quanto l'opinione pubblica, toccata profondamente dalla tragica scomparsa di una giovane come Yara, sembra aver già condannato in modo sommario il muratore come sovente accade in cronaca davanti a casi analoghi.

Sembra che in questo modo l'opinione pubblica riesca a placare un bisogno quasi primordiale di vendetta ma ciò che conta davvero è la verità processuale, che spesso non coincide con quella storica per le molte situazioni particolari che si possono verificare durante procedimenti che durano anni e che sono per loro natura soggetti a una moltitudine di colpi di scena.