Dopo i giorni scorsi, segnati dal clamore delle immagini postate su internet di immigrati che cercavano in tutti i modi possibili e immaginabili di imbarcarsi in una delle navi in partenza dal porto francese di Calais per raggiungere l'Inghilterra, le polemiche e il caos continuano. Il primo cittadino della località transalpina dichiara di essere pronto a chiudere il porto perché la situazione dei flussi immigratori irregolari è ingestibile. Le autorità inglesi avevano accusato proprio la polizia francese di essere tollerante e non decisiva nell'arginare i tentativi di imbarchi clandestini a bordo delle navi.

Le autorità di Calais rispondono ribadendo tra le righe la loro incapacità di gestione della situazione straordinaria che si trovano a vivere.

Migliaia di immigrati clandestini provenienti dall'Africa o dal Medio Oriente sono accampati in prossimità del porto di Calais aspettando l'occasione buona per imbarcarsi in una delle navi in partenza. L'occasione non può che essere spericolata e talvolta molto costosa. Passaggi clandestini nei tir o nascondigli improvvisati tra i bagagli delle macchine. Per avere un passaggio di fortuna si arriva a pagare dai 300 sino a 1.000 euro. Pochi giorni fa alcuni migranti del nord Africa hanno cercato di arrampicarsi dietro il portellone posteriore di uno dei traghetti diritti in Gran Bretagna e sono stati respinti da gettiti d'acqua e minacce del personale.

Una situazione a dir poco caotica e disorganizzata.

Le immagini, che "hanno dell'incredibile", andrebbero mostrate a più riprese a chi si è lamentato dell'incompetenza e inadeguatezza del Governo italiano nella gestione del fenomeno migratorio nord-africano. Mare nostrum è stata una delle operazioni meglio riuscite degli ultimi anni.

Organizzazione e controlli praticamente impeccabili anche se contestati e sminuiti da allarmismi della Lega e del leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo. Per chi si lamenta del disinteresse dell'Europa e della inadeguatezza dell'Italia la risposta migliore sono proprio le immagini di Calais. Il primo cittadino quale soluzione di estrema ratio a una situazione d'emergenza riesce a trovare solo quella della chiusura del porto.

Nessun porto è stato chiuso in Italia, nonostante i migliaia di immigrati in arrivo, nonostante le critiche e il disinteresse degli altri stati Ue fino ad ora in materia di immigrazione. Probabilmente sulla scia delle piccole vittorie politiche con la collaborazione di Frontex plus e i disagi francesi gli stati si iniziano a rendersi conto che il fenomeno migratorio interessa tutta l'Europa e non solo il primo stato su cui il rifugiato mette piede.