Che cos'è l'Isis? Quale seria minaccia rappresenta per l'umanità e quali sono i suoi obiettivi? Le condanne a morte, a cui abbiamo assistito in queste ultime settimane, come un ineluttabile programma da mettere crudelmente in atto, ci inducono a riflettere sui potenziali pericoli che potrebbero nascere da questa organizzazione che il presidente americano Barack Obama ha in mente di sterminare al più presto.

L’organizzazione jihadista nota oggi come Isis o Stato Islamico trae la sua origine dall’invasione americana dell’Iraq nel 2003. Il primo nucleo, quello originale che finì per associarsi con Al Qaeda, venne guidato dal giordano Al Zarqawi e il suo scopo era quello di combattere gli americani e gli sciiti ritenuti loro alleati.

Nel 2007, in seguito alla morte del leader Al Zarqawi, il gruppo cambia nome ribattezzandosi come Stato Islamico in Iraq. Il suo capo diventa Abu Bakr Al Baghdadi. Nel 2013 si assiste al 'divorzio' da Al Qaeda con l'aggiunta di 'Siria' al nome: da qui la derivazione del nome Isis come acronimo. I combattimenti e le conquiste si estendono, infatti, ai due Paesi. La 'capitale' è Raqqa, in Siria.



L'obiettivo primario dello Stato Islamico, come indica il nome, è quello della creazione di uno Stato basato sulla Sharia e capeggiato da un capo politico-religioso. Il progetto non riguarderebbe solo la Siria e l'Iraq ma in futuro anche il Libano, la Giordania e la Palestina. Il 29 giugno scorso Al Baghdadi ha proclamato ufficialmente la nascita del Califfato, e se stesso come califfo.

I teologi musulmani hanno respinto all'unanimità tale mossa giudicandola illegittima: il califfato è abolito dal 1924 e quello di Al Baghdadi non ha nessuna base legale nè teologica.

In questo momento, è difficile calcolare il numero preciso di combattenti facenti parte dell'Isis: le stime vanno dai 17 mila ai 31 mila uomini.

Molti sono ex soldati e ufficiali dell’esercito di Saddam Hussein, respinti dalle attuali forze armate irachene. Alcune migliaia sono stranieri provenienti anche dall’America e dall’Europa. Dal punto di vista militare, l’Isis dispone di molte armi e mezzi, catturati in gran parte agli eserciti regolari di Siria e Iraq. Da quello finanziario, si stima che il 'tesoro' del movimento arrivi a 2 miliardi di dollari, grazie soprattutto al petrolio, al racket e ai riscatti di ostaggi.