Ha scattato di nascosto una fotografia al maniaco che l'aveva molestata in treno e, una volta sporta denuncia alla polizia, grazie a quell'immagine è riuscita a farlo arrestare. L'uomo, Raja Hussain, 39enne, aveva adocchiato la ragazza, una studentessa universitaria di 18 anni, fin dalla stazione di Sheffield Crown Court, in Inghilterra. Attendevano lo stesso treno che da Sheffield porta a Doncaster e, sulla banchina, lui continuava a guardare con insistenza la ragazza, sorridendole. Una volta arrivato il treno, la giovane pensava che la situazione imbarazzante fosse finita lì.

Invece, quando è salita, si è ritrovata accanto a sé Hussain. Questi, in un primo momento, ha impugnato il telefono cellulare e ha cominciato a guardare foto di donne nude, cominciando poi a strusciare la sua gamba contro quella della studentessa. La 18enne ha cercato di respingerlo ed allontanarlo, ma più lo faceva e più quello sconosciuto si accaniva su di lei. Quando si è reso conto che non c'erano altre persone nei paraggi, il maniaco è andato oltre e ha preso a sfiorare la coscia della ragazza vicino all'inguine, sorridendo soddisfatto.

Spaventata e impietrita, la ragazza a sua volta ha preso lo smartphone e ha cominciato a scrivere dei messaggi chiedendo aiuto alla madre e al fidanzato, sperando che così il molestatore si spaventasse e la lasciasse in pace. In uno degli sms inviati, si legge: "C'è un uomo che mi sta molestando, mi sento male". Le molestie sono proseguite fino a quando il 39enne non è arrivato a destinazione, e soltanto allora ha smesso di toccare la sua vittima e si è allontanato soddisfatto. A quel punto, la ragazza è riuscita a recuperare lucidità e ad incastrare il suo molestatore.

A sua insaputa, gli ha scattato una fotografia. Con questa si è recata alla polizia, ha sporto denuncia e gli agenti hanno lanciato un appello per trovare l'uomo raffigurato in quell'immagine. Dopo poco, Hussain è stato rintracciato ed arrestato. Durante il processo ha confessato di aver molestato la studentessa, mentre il suo legale ha portato avanti la tesi secondo qui quell'aggressione non era stata premeditata e sostenendo che in quel momento il suo assistito non era nel pieno possesso delle sue facoltà mentali a causa della perdita del lavoro. Nonostante questa linea difensiva, l'uomo è stato condannato a 8 mesi di carcere ed è stato interdetto a prendere treni per 3 anni. Il giudice, nella lettura della sentenza, ha affermato che le persone che si macchiano di molestie devono necessariamente andare in carcere e subito dopo ha fatto i complimenti alla ragazza per come è riuscita a smascherare il suo aggressore.